Tutto esaurito al Teatro Gradinetti per il primo appuntamento di "Processo alla Calabria"
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Tutto esaurito al Teatro Gradinetti per il primo appuntamento di "Processo alla Calabria"

domenica 20 novembre, 2011

LAMEZIA TERME, (Cz) 19 NOV. 2011 - Pienone al teatro Grandinetti per il primo appuntamento di “Processo alla Calabria”, la rassegna articolata in due incontri ideata e condotta da Raffaele Gaetano, giornalista e scrittore. A parlare delle risorse e delle contraddizioni della nostra amata terra, doveva essere il governatore Giuseppe Scopelliti, ma gli stravolgimenti politici di questi giorni hanno urgentemente richiesto la sua presenza a Roma, impedendogli di intervenire al Grandinetti.[MORE]


A rappresentare la Calabria è stato dunque il presidente del consiglio regionale Franco Talarico che avrebbe dovuto partecipare al secondo appuntamento insieme al magistrato Giuseppe Ayala. A dibattere col presidente dell’assemblea di Palazzo “Campanella” è stato chiamato l’intellettuale Marcello Veneziani, giornalista e scrittore pugliese che da meridionale ben conosce i mali antichi del Sud. Per introdurre il singolare ‘processo’, Gaetano ha scelto l’avvocato lametino Pasqualino Scaramuzzino che ha illustrato i problemi del territorio: dall’atavica cultura dell’assistenzialismo alla disoccupazione; dalla burocrazia che paralizza la macchina della pubblica amministrazione alla terribile piaga della criminalità. Un “rosario” doloroso a cui si è aggiunta la triste realtà delle risorse locali, come quelle naturalistiche e storico-culturali, da sempre sfruttate male o poco valorizzate. Scaramuzzino ha chiuso la sua particolarissima “arringa” ricordando le parole che Benedetto XVI ha pronunciato poco più di un mese fa nella spianata dell’area industriale.“Non cedete al pessimismo, crescete nella capacità di collaborare insieme, perseverate nei valori umani e cristiani”. Questo il messaggio del Papa ai calabresi che l’avvocato ha affidato alla riflessione del numeroso e attento pubblico, lasciando la parola ai due illustri ospiti. La sapiente moderazione di Gaetano ha offerto ai due interlocutori molteplici spunti per delineare il quadro attuale ma soprattutto anche una prospettiva futura per una terra tormentata come quella calabrese. Veneziani ha chiaramente detto “basta” con la questione meridionale. Questione deriva dal latino e significa questuare, cioè chiedere.


“Finchè rimarremo questuanti – ha rimarcato l’intellettuale – allora non potremo mai essere attori, veri protagonisti del riscatto del nostro territorio. Dobbiamo riscoprire il fascino del Sud, il gusto delle abitudini, dei luoghi meridionali”. Veneziani ha proposto delle iniziative per superare i gap che ancora affliggono la regione. Tra queste, il richiamo in Calabria di alcuni grandi cervelli scappati al Nord o all’estero, grandi menti che in settori strategici potrebbero provocare una reazione a catena, propulsiva per lo sviluppo economico e socio-culturale. Lo scrittore ha anche puntato il dito contro una informazione distorta che spesso sa solo denigrare il Sud, senza evidenziarne i lati positivi. Inoltre ha ricordato che l’Italia unita, a partire dal 1861, si è fatta anche grazie a tanti uomini del Mezzogiorno. “La borghesia meridionale dell’epoca – ha ribadito Veneziani – ha costituito l’ossatura dello Stato italiano”. Un’ultima riflessione è stata rivolta ai tanti giovani presenti, i quali sono stati invitati a rischiare, a coltivare idee dettate dalla ragione e corroborate anche dalla passione. “Ciò che spaventa – ha concluso Veneziani – è vedere un Paese che rischia di essere commissariato perché la società è spompata, perché non si ha il coraggio di osare, di investire sul futuro”. Talarico ha difeso il nuovo corso intrapreso in piena comunione di intenti col governatore Scopelliti. Due esponenti politici poco più che quarantenni, espressione di una classe dirigente giovane che sta cercando di svecchiare il sistema e di dare un volto nuovo e moderno alla Calabria, “perché non sia etichettata sempre e solo come terra di ‘ndrangheta”.


Il presidente del consiglio regionale ha spiegato che “l’attuale governo calabrese ha abolito il vitalizio per la prossima legislatura; sono stati aboliti anche i sottosegretari e metà dei consulenti. Tuttavia, di tutto ciò i media non parlano”, ha commentato Talarico. Poi rivolgendosi al giovane pubblico presente ha sottolineato: “ Non sono momenti facili per la politica ma le giovani generazioni devono avere fiducia e speranza in noi e in quello che stiamo facendo per loro. Dobbiamo pensare in positivo ed ognuno deve fare la sua parte per fare crescere il territorio e soprattutto per liberarlo dal giogo della criminalità organizzata”. Queste le ultime riflessioni del processo che, ha affermato Gaetano, “non ha una sentenza. Il giudizio finale deve maturare nella coscienza di ognuno di noi”.

Maria Scaramuzzino
 


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