Una nuova vita per la mia musica: intervista a Rigo
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Una nuova vita per la mia musica: intervista a Rigo

venerdì 5 febbraio, 2016

SOVERATO (CZ), 05 FEBBRAIO 2016 - L'inizio dell'anno ha visto il venir meno qualche artista della scena musicale, ma anche l'uscita di dischi molto importanti. In questa intervista Rigo ci parlerà di Water Hole uscito da poche settimane per Rivertale Productions.
Buona lettura!

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Presentaci Water Hole come se non fosse un tuo album.
Una registrazione che mette insieme il calore veritiero dei field recording più avventurosi e caldi con un suono interessante e sette storie di vita e r'n'soul vissuto e stradaiolo. Da ascoltare

Cosa hai voluto trasmettere agli ascoltatori e perché in copertina c'è un camaleonte con delle meccaniche?
L'idea che la musica, quella che ci salva dal mercato e dal suo consumismo sfrenato, quella che ci scalda, è un mistero del quale non si puo' fare a meno. Il camaleonte con le meccaniche del mio basso elettrico è una creazione di un giovanissimo e talentuoso graphic designer che è stato coinvolto dal produttore esecutivo del disco, Paolo Pagetti. Inizialmente non mi piaceva l'idea dietro alla caratteristica precipua del travestitismo del camaleonte ma in realtà, aveva ragione Paolo, è una nuova vita per la mia musica.

Perché hai scelto di scrivere in inglese?
Io scrivo i miei pezzi da sempre in inglese, l'italiano è stato una sorta di sfida, raccolta quando la brava autrice di testi Sara D. mi ha chiesto di comporle le canzoni a partire dai suoi testi già scritti. Credevo fosse una sfida troppo bella per lasciarla cadere. Quando scrivo io, lo faccio in inglese, o meglio, in broken english, non esattamente l'inglese della Regina, è la lingua europea, io la parlo e mi esprimo da italiano emiliano, orgoglioso della rotondità delle mie esse perchè dobbiamo sforzarci di sentirci più italiani europei. Mi fa sempre piacere vedere che ci sono fenomeni musicali lontani dal mio percorso che si impongono in inglese, ad esempio, The Kolors. Trovo che sia giunta l'ora di ascoltare e dare una chance a chi si vuole esprimere così.

Raccontaci delle particolari registrazioni di questo tuo ultimo lavoro discografico.
Abbiamo progettato minuziosamente il percorso di registrazione partendo da una data in un bel locale che si chiama Da TRapani a Pavia, Paolo Pagetti, il sopracitato produttore di "Water Hole" per la parte organizzativa, è rimasto colpito dal mio suonare le canzoni dei miei cinque dischi in acustico insieme a Robby e mi ha suggerito di registrare il nuovo disco così. Abbiamo a quel punto coinvolto , oltre all'immancabile immarcescibile, impassibile, pazzo Robby Pellati alle percussioni inventate, l'armonica sapiente di Franco Anderlini e abbiamo riprodotto una situazione live dentro una sala ripresa di un bellissimo studio di Arezzo, il The Garage sotto la direzione straordinaria dell'enorme Fabrizio Simoncioni. In sei ore Water Hole era catturato e pronto.

Il sound che esce da questo è fresco e maturo allo stesso tempo, durante i vostri concerti come viene proposto?
Abbiamo un sound che è consequenziale al disco ma il disco, anche se assolutamente soddisfacente e sempre giusto, è solo un punto di partenza. Live mi piace invitare altri musicisti a fare un giro nel giardinetto delle mie canzoni. Mel Previte viene spesso ad aggiungere le sue note magiche di chitarra elettrica.

Hai in mente altri progetti per il prossimo futuro?
Ho oltre centocinquanta provini in avanzata fase di cottura pronti, credo sia solo questione di guardare le stelle e qualche tramonto e i dischi arriveranno, voglio fare un disco di musica mia con una grande sezione fiati solleticando l'anima.

A tuo parere, che cosa ha perso e cosa ha guadagnato la musica ai tempi di Facebook?
E' una fase di continuo strombazzamento di quello che tutti facciamo, io stesso sono molto, forse troppo presente, qualche volta mi sembra davvero di essere molesto. Pero' ci sono più aspetti positivi che negativi. E' un giochino ma interessante.

Rimanendo sul nostro territorio nazionale ti ha interessato qualche recente debutto discografico?
Mi piace molto un favoloso cantautore di Bologna che si chiama Andrea De Luca, sto seguendo con passione il lavoro sulle canzoni originali che sta pubblicando Danio Manfredini, una voce che potete trovare su Water Hole che legge Carver.

Vuoi salutare i lettori di GrooveOn con tre – anche più – album che senti in dovere di consigliare?
Anderson East Delilah, meraviglioso e live disco di musica senza tempo.
David Bowie Blackstar senza parole
Tracey Thorn Songs and Collaborations 1982 2015 se cantasse l'elenco del telefono mi ammalierebbe
Nataniel Rateliff and The Night Sweats caloroso disco di soul cantato da una voce meravigliosa
Keith Richards Crosseyed Heart conviene sempre studiare e andare a scuola

 

 

 

 

Federico Laratta

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