Paul Klee - Viaggio in Italia
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Paul Klee - Viaggio in Italia

martedì 9 ottobre, 2012

ROMA, 9 OTTOBRE 2012 – Il “Bel Paese” come luogo di formazione e ispirazione, è il filo conduttore dell’antologica inaugurata ieri e da oggi aperta al pubblico “Paul Klee e l’Italia” (9 ottobre 2012 – 27 gennaio 2013), allestita presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (GNAM) di Roma, a cura di  Tulliola Sparagni e Mariastella Margozzi, autrici anche dei testi del catalogo Electa.[MORE]

 L’eclettico artista svizzero (1879-1940), fra i più amati del mondo tedesco - uno dei fondatori della Nuova Secessione di Monaco, che con Kandiskij aveva condiviso l’avventura del gruppo Der Blaue Reiter  (Il Cavaliere Azzurro) -, nell’ottobre del 1901, ancora studente, per la prima volta aveva visitato il nostro Paese nello spirito del Grand Tour, sotto la guida emotiva delle letture di Goethe e Burckhardt.

 Sarebbe ritornato nella Penisola altre cinque volte, visitandola dalla Sicilia alla Lombardia, fino all’ultimo viaggio a Venezia del 1932: l’anno seguente, costretto ad abbandonare  la cattedra all’Accademia di Düsseldorf dai nazisti che consideravano “degenerata” la sua arte, avrebbe fatto rientro in Svizzera, l’inizio di un periodo drammatico.
Impossibilitato a viaggiare dalla sclerodermia, nella solitudine dello studio, Klee sarebbe risalito alle origini della sua ispirazione, traducendo in arte astratta immagini e suggestioni sedimentate nel corso dei suoi viaggi, come quello memorabile in Tunisia del 1914 o i soggiorni italiani, a Genova, Napoli, Roma, Firenze, Milano.

 La natura, la campagna romana, i paesaggi siciliani, il mare di Taormina, i monumenti antichi, la passione per i miti classici, o ancora la luce del Sud, con i suoi colori, hanno lasciato tracce profonde nella sua evoluzione stilistica, favorendo in  alcuni casi svolte decisive.  L’adozione della tecnica pointilliste, ad esempio, gli era stata suggerita dai mosaici bizantini delle basiliche paleocristiane di Ravenna.
 

 Paul Klee e l’Italia, attraverso un centinaio di opere, sia di Klee sia di altri artisti italiani e stranieri esponenti del Futurismo e dell’Espressionismo (Melotti, Novelli, Licini, Soldati, Perilli, Kandinsky, Moholy Nagy, Max Bill, Albers, ecc.), racconta l’impatto della cultura italiana sulla produzione del Maestro e l’influenza che, di contro, essa ha esercitato nel panorama artistico.
Cinque le sezioni del percorso espositivo, che illustrano anche temi - come quello operistico – a volte poco sviluppati in altri allestimenti:

- “Il viaggio in Italia 1901-1902 – Invenzioni”; 
- “Tra espressionismo e futurismo”; 
- “Le vacanze d’artista 1924 -1932”;
- “Gli anni della nostalgia. L’opera tarda 1934-1940”;
- “L’Italia e Klee”.


(Immagine dal sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali)

 Domenico Carelli
 


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