Amare l'uomo che vedi è adorare Dio che non vedi
Parola e Fede

Amare l'uomo che vedi è adorare Dio che non vedi

venerdì 7 settembre, 2012

Oggi risponde alle domande di Angela da Modena, Francesco da Milano e Laura da Foligno, don Flavio Placita, docente alla Pontificia Università Urbaniana di Roma.

D. Leggo che Dio è nel prossimo tuo, come si fa a riconoscerlo concretamente? Io, sempre, quando incontro poveri dò qualcosa, ma non ho la possibilità di dare di più…ho incontrato Dio? È questo quello che significa? Angela Modena.

R. Ogni uomo, in quanto creato a immagine e somiglianza di Dio, è un inequivocabile “segno” della presenza di Dio nel mondo. Dal vangelo, inoltre, sappiamo che lo stesso Cristo Gesù si è identificato con ogni uomo, soprattutto con i poveri, i piccoli e i bisognosi. D’altronde, la parabola del buon Samaritano insegna proprio questo principio. È possibile riconoscere Gesù, in ogni uomo, solo guardando i fratelli con gli occhi della fede e vivendo nella purezza del cuore. “I puri di cuore sono beati perché vedranno Dio”, ma soprattutto perché sanno riconoscerlo e servirlo, oggi, in ogni uomo. [MORE]
In ordine al dono ognuno fa quello che può, secondo le proprie possibilità e risorse. Una cosa è importante: quello che si fa per i fratelli, dev’essere fatto con amore e secondo le regole della fede: grande carità, umiltà e discrezione. Auguri.

D. Grazie a voi, forse, riesco a trovare una risposta. Non riesco a vedere in me il peccato; so di peccare ma non riesco a vederlo. Quando mi confesso, faccio molta fatica a dire questo al sacerdote. Datemi una risposta grazie. Francesco da Milano.

R. Ognuno di noi, attraverso l’esame di coscienza, deve confrontarsi e leggere la propria vita alla luce dei Comandamenti di Dio e delle Beatitudini evangeliche, perché essi rappresentano la vita stessa di Cristo Gesù. Siamo, perciò chiamati a vivere secondo la verità della nostra umanità, cioè la nostra natura fatta a immagine e somiglianza di Dio. In Cristo, siamo stati, anche, “resi” creature nuove, mediante l’azione del suo Santo Spirito, ricevuto nel Battesimo.

Quando si trasgrediscono i dieci comandamenti (fosse anche uno solo), con deliberato consenso e nella piena avvertenza, si cade nel peccato. Si deturpa, così, in noi, l’immagine di Dio e si contraddice, con le parole e le opere, ciò che lo Spirito ha operato nella nostra umana natura.
Confessare un peccato, riconosciuto attraverso un serio esame di coscienza, vale a significare anche un reale pentimento e il proposito fermo, a Dio, di non commetterne più.
Auguri.

D. Papa Benedetto XVI ha scritto: “Bisogna saper ascoltare Il silenzio per sentire la voce di Dio”. Cosa significa? Vorrei comprendere meglio cosa vuol dire. Laura da Foligno.

R. Più volte il Santo Padre Benedetto XVI ha parlato dell’importanza del silenzio nella vita spirituale dei discepoli del Signore. Ultimamente, l’ha fatto anche attraverso il messaggio per la XLVI Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, dal titolo: “Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione” (20 maggio 2012). Con esso il Pontefice afferma che attraverso il silenzio, sia interiore che esteriore, conosciamo meglio noi stessi, scegliamo come esprimerci e diamo spazio anche alla capacità di espressione dell’altro, di colui che ci sta accanto. Ma ancora più importante è il principio che vede il silenzio come solitudine, non come isolamento, perché esso realmente aiuta a saperci riconoscere nella verità di Dio, la quale dona senso a tutte le cose, in particolare, alla nostra vita.

Nel silenzio è possibile imparare ad ascoltare la voce dello Spirito Santo che non può essere intercettato nel caos interiore e nella confusione esteriore. Se è vero che Dio parla all’uomo attraverso la sua Parola, è altrettanto vero che egli parla anche tramite il silenzio dell’uomo. Attraverso esso, egli scopre la possibilità di parlare con Lui e di Lui. A noi il compito di crescere spiritualmente, al fine di saper ascoltare, in religioso ossequio, la voce del Signore che risuona nel silenzio del nostro cuore.

Don Flavio Placida
Docente di Catechetica Pontificia Università Urbaniana di Roma

 

Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected]. Si cercherà di fornire a tutti una risposta.


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Parola e Fede.