Bce: L'economia dell'Eurozona ancora a rischio
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Bce: L'economia dell'Eurozona ancora a rischio

giovedì 11 luglio, 2013

MILANO, 11 LUGLIO 2013 - Per l’Eurozona ancora una ripresa con il freno a mano. Questo è quanto emerge dal Bollettino di luglio della Bce, in cui si legge: «I rischi per le prospettive economiche dell'area dell'euro continuano a essere orientati al ribasso. Il recente inasprimento delle condizioni nei mercati monetari e finanziari mondiali e le incertezze connesse potrebbero incidere negativamente sulla situazione economica. Fra gli altri rischi al ribasso vi sono la possibilità di una domanda interna e mondiale più debole delle attese e una lenta o insufficiente attuazione delle riforme strutturali nei paesi dell'area».

La Bce poi - spostando l’attenzione sul mercato del lavoro - procede chiedendo di passare dalle parole ai fatti, evidenziando «le iniziative adottate dal Consiglio europeo del 27-28 giugno scorsi in materia di disoccupazione giovanile e di investimenti e finanziamento delle piccole e medie imprese, nonché dell'approvazione da parte del Consiglio europeo delle raccomandazioni specifiche per paese formulate nel quadro del Semestre europeo del 2013». [MORE]

Il Consiglio direttivo della Bce «rileva che l'attuazione delle raccomandazioni è essenziale per contribuire a una ripresa durevole nell'area dell'euro. Inoltre, il nuovo quadro di governance europea per le politiche economiche e di bilancio va applicato con risolutezza e occorre impegnarsi in maniera molto più determinata per portare avanti riforme strutturali favorevoli alla crescita e all'occupazione. A tale riguardo il Consiglio direttivo ritiene di particolare importanza mirare alla competitivita' e alla capacita' di aggiustamento dei mercati del lavoro e dei beni e servizi. Infine, esso accoglie con favore la definizione di una serie di misure, che rappresentano passi nella giusta direzione, verso il completamento dell'unione bancaria, ma esorta anche a una loro tempestiva attuazione».

Poi, il Bollettino di luglio pone l’accento sullo “spread”, sostenendo che «fa male soprattutto alle Piccole e medie imprese (Pmi) dei paesi periferici dell'Eurozona. Lo spiega la Bce nel suo Bollettino di luglio. Da un raffronto fra i tassi di interesse sui prestiti di piccola entità, che si ipotizza essere concessi principalmente alle piccole e medie imprese, e quelli sui prestiti di ammontare elevato emerge come lo scorso aprile le Pmi abbiano versato, in media, interessi superiori di circa 150 punti base a quelli delle grandi società dell'area dell'euro».

Sottolinea la Bce: «Guardando all'evoluzione nel tempo, per le PMI italiane e spagnole i differenziali si sono mantenuti considerevolmente più alti rispetto al periodo pre-crisi, sebbene abbiano mostrato un calo dall'ultimo trimestre del 2012. Pertanto, la situazione economica generale, caratterizzata dalla frammentazione del finanziamento bancario e da una dinamica dei prestiti moderata in taluni paesi, rappresenta un contesto difficile per le piccole e medie imprese».

Infine, la Bce afferma che la politica monetaria rimarrà accomodante e a sostegno della ripresa dell'attività economica per il resto del 2013 e nel 2014. In particolare, il bollettino precisa che la politica monetaria scelta mira a mantenere il grado di accomodamento richiesto dalle prospettive per la stabilità dei prezzi e a favorire condizioni stabili nel mercato monetario.

(fonte: Bolletino Bce)

Rosy Merola


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