C'è un mondo che si riposiziona, nonostante tutto!
Fantasticherie del cuore Calabria

C'è un mondo che si riposiziona, nonostante tutto!

lunedì 14 settembre, 2015

14 SETTEMBRE 2015 - La locuzione latina “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”, tradotta letteralmente, significa “Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata”. Si tratta della famosa frase riportata nel XXI libro, Storie, di Tito Livio, nell’era imperiale di Augusto.  [MORE]

Una citazione alla portata di tutti, perché citata spesso nell’indicare l’indecisione di intervenire, nei momenti più importanti, da parte di chi ha la responsabilità e i mezzi per poterlo fare. Le immagini sui migranti di questi giorni, che hanno monopolizzato l’informazione, ci mostrano ciò che la politica ancora fa fatica a capire. Il discorso vale sia per coloro che sono stati definiti “tolleranti”, nonché per chi viene classificato come “restrittivo”, rispetto al fenomeno delle migrazioni in corso. Forse sarebbe più corretto parlare di “Esodo Biblico”, esploso da tempo e in più parti del globo. Un fiume di persone in marcia nel tentativo di riappropriarsi di quella dignità che qualsiasi uomo, ovunque viva, dovrebbe possedere.   

Ma non è così! C’è una politica internazionale miope che è rimasta ferma dinnanzi ai soprusi, alle violenze, agli scempi, alle razzie, alle devastazione, agli omicidi di massa che in tante zone del mondo si consumano giornalmente. La Germania e l’Austria, sino ad oggi prudenti nei confronti di quanto stava succedendo nel Mediterraneo ed oggi nei Balcani, hanno di fatto, assieme alla Francia, assunto il ruolo di protagonisti della epocale vicenda. Un’azione comune che li rende custodi delle trasformazioni in atto, in aiuto delle “nazioni sorelle” in piena difficoltà, quali Italia e Grecia. Il nostro Paese da protagonista al centro dell’area geografica interessata, rischia di fare la parte della cenerentola. Tutto questo malgrado il suo riconosciuto attivismo verso il dramma di moltitudini di persone, grazie anche alla presenza di una Chiesa fraterna e in prima linea con i sofferenti.

Questo succede, a mio avviso, per la mancata unità nazionale su un problema che non dovrebbe avere connotazioni partitiche, ma una natura così universale, tanto da spingere all’unità, più che alla divisione, qualsiasi sia la ragione di fondo. Quanto accaduto va letto alla luce della verità cristiana che responsabilizza gli uomini, non in virtù di un approccio storico momentaneo e strumentale, ma di un comportamento alto e indivisibile. Una condotta sociale che supera il contingente, per affermare le verità oggettive che precedono la storia e che non possono essere violate. Principi ontologici come la libertà, la fede, la dignità, la serenità materiale e spirituale, a cui tutti devono poter tendere senza l’intrusione di alcuno. Serve perciò una unità sostanziale, non sentimentale, in grado di essere lo zoccolo d’uro di una nuova epoca dove chiudersi, alzare muri, impiantare ferro spinato, non rientri mai più nel cuore e nella mente degli uomini. La pace non si ottiene con nuovi fortilizi.

La Chiesa in tutto questo “marasma collettivo e politico” ha fatto come sempre la sua parte. Notevole l’appello di Papa Francesco a tutte le parrocchie d’Europa ad accogliere una famiglia rifugiata. Il cardinale di Milano Angelo Scola comunque chiarisce che la Chiesa non può e non deve sostituirsi allo Stato e che sono augurabili indirizzi e decisioni politiche, in linea con quanto finalmente si stia attuando in alcuni Paesi europei, fino ad oggi rimasti alla finestra a guardare. Comunità internazionali che, aperti gli occhi, hanno però dimostrato di sapersi muovere difronte ad un mondo che si riposiziona. È bene che si capisca che non ci troviamo più dinnanzi a dei pur significativi flussi migratori, spesso provocati da interessi di gruppi mafiosi e governi senza scrupoli, in preda a gravi debolezze interne. Sintomi sociali comunque incompresi di un fenomeno epocale ormai definitivamente scoppiato e che nessuno mai potrà fermare, nonostante tutto!


Egidio Chiarella
www.egidiochiarella.it
[email protected]


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