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Catanzaro: Inaugurazione anno pastorale 2012-2013

Redazione Calabria
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Catanzaro: Inaugurazione anno pastorale 2012-2013
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Inaugurazione anno pastorale 2012-2013 e chiusura della fase diocesana dell’inchiesta sul Servo di Dio don Francesco Caruso
Catanzaro 13 ottobre 202 -
Un giorno dopo dall’apertura dell’anno della fede in Vaticano, presbiteri, diaconi, religiosi e fedeli laici si sono ritrovati ieri sera nella Cattedrale di Catanzaro per l’inaugurazione del nuovo anno pastorale. A presiedere la solenne concelebrazione eucaristica l’arcivescovo metropolita mons. Vincenzo Bertolone che per l’occasione, alla presenza del clero e di mons. Antonio Cantisani, ha voluto solennemente chiudere la fase diocesana dell’inchiesta sulla vita, le virtù eroiche e la fama di santità del Servo di Dio don Francesco Caruso, nato a Gasperina il 7 dicembre 1879. Guida sicura per tanti sacerdoti, educatore di coscienze e di gruppi ecclesiali, don Caruso con entusiasmo e amore, ricoprì l’ufficio di Rettore e di Padre spirituale nel Seminario Arcivescovile, di penitenziere nella chiesa cattedrale, di parroco a Sellia e a Catanzaro, nella chiesa della Stella, fondando sempre nella città capoluogo la Casa dei “Sacri Cuori di Gesù e Maria” per l’assistenza ai ragazzi orfani.

La figura di don Caruso è stata ricordata sia dal postulatore, don Roberto Corapi, che da Padre Pasquale Pitari, che ha esposto l’attività annuale del Tribunale Ecclesiastico Diocesano per le Cause dei Santi. «La conclusione della Causa è stata possibile – ha detto Padre Pitari - anche per la tenace volontà dell’Arcivescovo che ha creduto, a ragione, nella forza trainante della spiritualità presbiterale di Padre Caruso».

Mons. Arcivescovo, consegnando alla comunità diocesana la lettera pastorale per l’anno della fede “Andate e annunciate”, nell’omelia ha ricordato come il «tema della fede riguarda tutti, perché ogni discepolo è chiamato a crescere nell’adesione Cristo». «L'esperienza quotidiana - ha evidenziato il presule - ci dà la consapevolezza che trasmettere la fede per la Chiesa oggi non è impresa facile. Si vive la crescente difficoltà di trasmettere alle nuove generazioni i valori-base di un retto comportamento di vita, difficoltà che coinvolge Chiesa, Scuola, famiglie ed ogni altro organismo chiamato a prendere parte al processo educativo».

Alla luce delle testimonianze missionarie emerse nella liturgia della parola attraverso i santi Paolo e Barnaba, per mons. Bertolone «non basta solo predicare e annunciare, bisogna confermare i fratelli, organizzare il ministero dei presbiteri o anziani, soprattutto non agire mai da isolati, ma sempre in continuo confronto tra apostoli e discepoli inviati in missione. Si tratta di mostrare, ancora una volta, come la fede cristiana abbia ancora qualcosa da dire all’uomo e alla donna del tempo presente, al giovane desideroso di futuro ma con le ali tarpate dagli orizzonti oscuri, al bambino che si affaccia alla soglia della speranza e non sempre trova educatori familiari ed ecclesiali all'altezza del compito, al vecchio che attende di essere valorizzato per la notevole esperienza comunque accumulata, al malato che desidera fare esperienza della tenerezza di Dio».
Si tratta, quindi, di educare alla fede, favorendo e facilitando il percorso per entrare attraverso la porta alla ricerca di Cristo, poiché, come ribadiva il grande Tertulliano «Cristiani si diventa, non si nasce».

Non è mancata nell’omelia di Mons. Bertolone un ricordo al futuro Beato Padre Pino Puglisi. «Luminoso e nobile esempio – ha detto il Presule - ci proviene da don Giuseppe Puglisi, che inviato a fare il parroco nel desolante quartiere palermitano di Brancaccio (dominio esclusivo della mafia che aveva asservito tutti alla sua “religione”) seppe trasmettere e restituire la fede predicando, Vangelo alla mano, a tutti, nessuno escluso. Per questo la mafia lo giustiziò ed oggi la Chiesa lo annovera tra i suoi beati martiri».[MORE]

L’Arcivescovo Bertolone, nel rivolgere un paterno ringraziamento al clero e ai laici per la generosità e la dedizione con cui si lavora nella “vigna del Signore”, ha augurato alla comunità diocesana di impegnarsi con gioia e responsabilità a ravvivare la fede nella vita di ogni giorno. Uno stimolo pastorale che Mons. Bertolone ha concretizzato pienamente regalando alle parrocchie un sussidio al “fratello maggiore della Cei”, un catechismo vero e proprio per aiutare i ragazzi, i giovani e gli adulti alla conoscenza immediata dei rudimenti della fede.
Tra i fedeli presenti anche una delegazione di Gasperina, paese che diede i natali a don Francesco Caruso, e laici, religiose e religiosi che hanno rinnovato dinanzi all’Arcivescovo il mandato come ministri straordinari per la distribuzione dell’eucaristia.

 

Il servo di Dio Don Francesco Antonio Caruso: un'attualità sorprendente!
http://francescoantoniocaruso.blogspot.com/
http://www.nucciatolomeo.it/Video_242.Caruso.Cantisani.html
http://www.gloria.tv/?media=247513


Giovanni Scarpino


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Scritto da Redazione Calabria

Giornalista di InfoOggi

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