Coronavirus. Governo sotto pressione su 'chiusura totale'
Economia Lazio Roma

Coronavirus. Governo sotto pressione su 'chiusura totale'

sabato 21 marzo, 2020

ROMA, 21 MAR - Aumenta di ora in ora il pressing di Regioni, Comuni e sindacati sul governo. E' un pressing che ha una sola direzione, la serrata d'Italia, e che si concretizza in con nuove ordinanza delle Regioni Lombardia e Piemonte. Ma su ulteriori restrizioni in chiave nazionale il governo si mantiene prudente. 

Troppo secondo le opposizioni e anche secondo i vertici del M5S. Nel pomeriggio ha luogo una nuova video conferenza tra il premier Giuseppe Conte, alcuni membri del governo (come il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo), sindacati e imprese. 

E nelle prossime ore Palazzo Chigi potrebbe muoversi, magari con delle chiusure "light" che non blocchino le filiere chiave del tessuto produttivo italiano. "Proveremo a fare il possibile", spiegano da Palazzo Chigi. C'è un tema, infatti, che assieme a quello dei decessi e dei contagi, allarma il governo. La tenuta dei conti pubblici. 

"Abbiamo bisogno di liquidità, l'impatto dell'emergenza su lavoratori e imprese è preoccupante", spiega una fonte di governo prevedendo, per l'inizio di aprile un nuovo decreto da diversi miliardi che coinvolga i soggetti mento tutelati dal provvedimento "Cura Italia". Molto dipenderà dall'Europa. Lunedì un nuovo eurogruppo è chiamato a discutere degli strumenti da mettere in campo contro l'emergenza. L'idea dei Covid-bond, che vede l'Italia in prima linea, non piace a tutti i Paesi membri. 

Ma per il governo è necessario, attraverso i bond o il fondo Salva-stati, che arrivi liquidità senza condizioni. Intanto governo e maggioranza puntano già a percorrere gli spazi aperti dallo stop al patto di stabilità. "La sospensione di questo cappio al collo ci permette di pensare di nuovo a sostenere sanità, imprese, famiglie", sottolinea la viceministro all'Economia Laura Castelli anticipando che, nel "decreto aprile" sarà previsto, "sulla base del calo dei fatturati, un ristoro per le imprese". 

Lo stop al patto di stabilità,potrebbe spingere il M5S a forzare la mano sulle risorse. "Serve un intervento economico post-bellico, a tutto campo", spiega il capo politico Vito Crimi. Il tema, però, è il rapporto che ci sarà tra le risorse comunitarie e quelle che sarà chiamata a mettere l'Italia: superando, in maniera netta il deficit ma soprattutto aumentando il suo debito già da anni sotto osservazione di Bruxelles. Per questo, per dirla come una fonte governativa che lavora ai dossier economici, "il vicolo tra nuove misure restrittive e tenuta dei conti è molto stretto". 

Domani, salvo cambi di agenda dell'ultim'ora, è prevista una nuova videoconferenza Stato-Regioni ed è in quell'occasione che Conte potrebbe rispondere alle richieste di sindacati, governatori, sindaci di quasi tutto il Nord. Tentando di andare incontro alle loro richieste ma salvaguardando i beni essenziali e lo scheletro produttivo del Paese. 

Al pressing degli enti locali e dei sindacati ("vanno chiuse tutte le attività non essenziali, evitiamo che la paura diventi rabbia", spiega Maurizio Landini) si aggiunge, intanto, quello del M5S. L'ordinanza con cui il governo ieri ha messo in campo la nuova stretta ai vertici del Movimento, a quanto si apprende, non basta. "In alcune zone del Nord è ormai da giorni che l'emergenza ha toccato picchi insostenibili, il tempo di reazione non può essere così lungo", ragionano fonti del Movimento che, anche oggi, sono tornate a chiedere misure più drastiche al governo. Misure che sono chieste, con insistenza, anche dal centrodestra. 

E Matteo Salvini fa un video appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella in cui chiede interventi immediati, tra i quali la fornitura di mascherine a tutti gli operatori sanitari e la riapertura del Parlamento. Richiesta, quest'ultima, che vede il leader di Iv Matteo Renzi sulla stessa linea ma alla quale il presidente della Camera Roberto Fico risponde con nettezza: "chi dice che le Camere sono chiuse o è confuso o è distratto". Intanto, nel corso di una giornata non facile, per Conte giunge anche la notizia della positività di un suo agente di scorta. 

Ma a Palazzo Chigi assicurano: "non c'è stato nessun contatto con il presidente del Consiglio, che nei giorni scorsi ha fatto il tampone ed è risultato negativo". 


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