Covid. Cdm nuove misure anti-contagio. Ecco I colori delle Regioni Zona Gialla, Arancione e Rossa
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Covid. Cdm nuove misure anti-contagio. Ecco I colori delle Regioni Zona Gialla, Arancione e Rossa

venerdì 12 marzo, 2021

ROMA, 12 MAR - Dovrebbe svolgersi oggi alle 9.30 un incontro tra il governo e le Regioni sulle nuove misure anti-contagio. Al termine della riunione, a quanto si apprende, sarà poi convocato il Consiglio dei ministri per il varo della nuova stretta. Il Consiglio dei ministri è convocato domani alle ore 11.30 a Palazzo Chigi, per l'esame del seguente ordine del giorno: Decreto legge con misure urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del Covid-19 (Presidenza - Salute); Decreto-legge con misure urgenti in materia di svolgimento dell'esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di avvocato durante l'emergenza epidemiologica da Covid-19 (Presidenza - Giustizia); varie ed eventuali.

I colori delle Regioni

L'Italia potrebbe essere tutta rossa e arancione, eccetto la Sardegna. Lazio verso la zona rossa, insieme a Friuli Venezia Giulia e Veneto. Le Regioni dovrebbero cambiare colore, a causa dell'aumento dei contagi di Covid e la diffusione delle varianti, a partire da lunedì. Domani sarà diffuso il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità, che porterà all'adozione di nuove ordinanze da parte del ministro della Salute Speranza con il cambio di colore per alcune regioni.

I dati del Report 43 dell'Iss

Il quadro generale è di peggioramento in tutto il Paese. Per il Piemonte, così come in diverse altre regioni, i dati dell'ultimo report settimanale del Ministero della Salute danno un quadro da zona rossa: Rt puntuale 1.41 (superiore al valore 1.25 definito per il passaggio in zona rossa). L'incidenza è di 279 casi ogni 100 mila abitanti. Aumentano i focolai e la percentuale di tamponi positivi. Oltre soglia anche l'occupazione di posti letto sia di terapia intensiva (36% in crescita rispetto al 29% della settimana precedente e oltre la soglia limite del 30%) sia di posti letto ordinari (42% in crescita rispetto al 37% della settimana precedente e oltre la soglia limite del 40%).

Cirio: "Roma ci ha anticipato il dato"

Il Piemonte si avvia verso la zona rossa. Lo ha reso noto il governatore Alberto Cirio oggi a Cuneo per la tappa del tour di ascolto e condivisone del territorio sulla programmazione dei fondi europei 2021-2027 e sul Recovery Plan. "L'Rt in Piemonte è salito al 1.41. Non abbiamo ancora il report, ma da Roma l'Iss ci ha anticipato il dato".

L'indice della paura

A fare paura adesso è l'indice Rt. Quell'indicatore che dice quante persone possono essere contagiate da una sola persona in media e in un certo periodo di tempo. In concreto, se l’indice Rt è 2 vuol dire che ogni infetto, in un determinato periodo, può contagiare due persone e queste due persone ne possono contagiare altre due a testa nel periodo successivo.

Veneto sul filo del rasoio

"Siamo sul filo del rasoio per il passaggio in zona rossa". A sottolinearlo è stato il presidente del Veneto Luca Zaia oggi nel corso del punto stampa. "Ad oggi non abbiamo una certezza, ma siamo in bilico - ha spiegato - io spererei che tutti andassimo in bianco, ma ad oggi siamo in arancione: spero di 'recuperare' un'altra settimana di 'fiato' in arancione, purtroppo le curve a livello nazionale stanno salendo", ha avvertito ancora il governatore del Veneto. E ancora per Zaia: "La zona rossa prevede restrizioni importanti. Dovremo chiudere i negozi, le scuole di ogni ordine e grado con problemi per i congedi parentali, il bonus baby sitter e quindi spero in una serie di misure del governo per il loro finanziamenti".

In Friuli Venezia Giulia Rt a 1.39

In Friuli Venezia Giulia l'indice Rt relativo alla settimana dal primo al 7 marzo sale a 1.39 rispetto allo 0.92 registrato la settimana precedente. Il dato emerge, secondo quanto si è appreso, dalla bozza del Report del Ministero della Salute. Balzo in avanti dei focolai attivi, che sono passati in una settimana a 1.062 da 766, e di quelli nuovi, 545 rispetto a 369. Migliora leggermente il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva, dal 35% (61 ricoverati) al 34% (60); peggiore invece quello dei reparti ordinari, dal 30% (380) al 37% (478).

Toscana a rischio

A un giorno di distanza dalla decisione dei colori la Toscana resta in bilico e oscilla tra il prolungamento della zona arancione con alcune macchie rosse e il completo passaggio di colore. All'orizzonte, in ogni caso, c'è l'introduzione di maggiori restrizioni per altre parti del territorio: dopo i Comuni di Cecina, Viareggio e Castellina Marittima e la provincia di Pistoia rischiano di passare in rosso anche la provincia di Prato e Arezzo a causa dell'impennata di contagi.

Anche l’Emilia-Romagna in bilico

"Coi dati che stanno emergendo, è nelle cose passare in zona rossa. Sia per quanto riguarda l'incidenza dei casi, che è sopra 250 per 100mila abitanti per settimana, sia per quello che riguarda i reparti ospedalieri: abbiamo una saturazione al 45% in terapia intensiva e del 49% nei reparti covid". Lo ha detto a Timeline, su Sky, l'assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini.

La Liguria respira

L'Rt, l'indice di contagio, della Liguria è "appena superiore all'1" mentre per l'occupazione dei posti letto - 1200 in media intensità e 250 in Intensiva - è del 43,8% per la prima e al 26,8% per la seconda, percentuale calcolata sui dati degli ospedalizzati di ieri. Aumenta l'incidenza della 'variante inglese' che ha sostituito il Covid originale in un caso su due quindi incide per il 50% sui casi liguri. La variante inglese potrebbe essere stata importata dalla Francia dato il frequente passaggio in frontiera, passaggio che ha portato all'importante cluster nei due distretti Asl di Ventimiglia e Sanremo.

Lazio, Rt 1.3. Possibile zona rossa

"Il valore RT è a 1.3 la zona rossa è possibile per il superamento del valore 1.25, anche se l'incidenza è sotto soglia e anche i tassi di occupazione dei posti letto sono entro la soglia di allerta". Così l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato.

Campania: Rt a 1,76

Nell'ordinanza regionale firmata dal presidente Vincenzo De Luca, attraverso la quale sono state chiuse da oggi piazze, lungomari, e si impone lo stop ai mercati, si fa riferimento al report previsionale elaborato dal ministero della Salute, con riferimento alla Campania, che "proietta i dati relativi agli indicatori di sorveglianza a valori di Rt pari a 1,76, con intervalli di confidenza - si legge nell'ordinanza - di 1.65 - 1.87, con una incidenza di malattia a sette giorni di 285 per 100.000 abitanti, molto al di sopra della media nazionale, pari a 206,9 per 100.000 abitanti e una percentuale di positività pari al 10.9%".

Cnr: "Terapie intensive verso picco in quattro regioni"

Lombardia, Campania, Abruzzo e la provincia autonoma di Trento si stanno avviando verso il raggiungimento del picco della curva dei ricoveri nelle unità di terapia intensiva, che dovrebbero raggiungere la prossima settimana, mentre altre regioni sono ancora in chiara crescita esponenziale e un altro gruppo mostra una crescita di tipo lineare: è un quadro eterogeneo quello che emerge dall'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Mauro Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac). La Sardegna e la provincia autonoma di Bolzano "sembrano essere in una situazione simile, ma lo potremo dire con maggior confidenza con i dati dei prossimi giorni". L'Emilia Romagna è in crescita esponenziale con un tempo di raddoppio di poco inferiore a 8 giorni, mentre il Veneto "dopo una fase di crescita esponenziale, sembra averne iniziata un'altra simile da pochi giorni. I dati dei prossimi giorni saranno utili a definire il tipo di crescita e a quantificarla". Sono in crescita lineare (ma con un cambio di inclinazione) con aumento percentuale a settimana Calabria (60%), Piemonte (45%), Toscana (30%) e Basilicata (120%); in crescita lineare anche Lazio (25%), Liguria (25%), Marche (35%), Molise (55%). La curva è invece piatta per la Puglia, "ma su un livello alto, pari a circa 40 posti per milione di abitanti". Una situazione simile, ma con un valore più basso di circa 15 posti per milione di abitanti, si osserva in Valle D'Aosta. Prosegue infine "l'andamento oscillante per il Friuli Venezia Giulia, attorno a un valore alto, di circa 50 posti per milione di abitanti. Analogo andamento per l'Umbria, ma il livello è molto più alto, pari a circa 90 posti per milione di abitanti. La Sicilia - conclude Sebastiani - è l'unica regione con la curva delle terapie intensive sempre in discesa. (Rainews)

In aggiornamento


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