Dove non c'è donna, l'uomo geme randagio
Chiesa e Società Calabria

Dove non c'è donna, l'uomo geme randagio

martedì 3 febbraio, 2015

 3 FEBBRAIO 2015 - Questa stupenda pagina della Scrittura ci rivela il legame che sempre deve esistere tra uomo e donna. Dio ha creato l’universo è lo ha affidato all’uomo e alla donna senza alcuna distinzione di compiti e di ruoli, se non quelli che provengono dalla natura specifica dell’essere uno naturalmente, fisicamente spiritualmente uomo e l’altra naturalmente, fisicamente, spiritualmente donna. Senza la donna che si dona all’uomo nella pienezza della sua verità creata, l’universo manca del suo custode, la terra è priva della sua guida, la storia è carente della sua completezza. [MORE]


La donna non è una cosa, un oggetto, un materiale inerte, che l’uomo può spostare a suo piacimento. Finché l’uomo non maturerà la sua verità sulla donna, sarà sempre meno uomo, poco uomo, non sarà affatto uomo, perché la verità dell’uomo è nella verità della donna e un uomo senza la verità della donna è un uomo senza verità. Vive di perenne falsità. Consuma i suoi giorni nella falsità. Di falsità si nutre e di falsità vive. Dio gli ha dato la sua verità nella donna e Lui la ignora, la trascura, se ne serve male, pretende solo usarla dal suo peccato, dalla sua stoltezza, dalla sua cattiveria del cuore e della mente.


Perché l’uomo veda nella donna la sua verità necessariamente deve togliere il peccato del suo cuore. Peccato è l’ignoranza della verità rivelata o la sua non accoglienza. Peccato è la superbia che lo fa credere perfetto mentre in realtà è persona a metà, privo della sua parte vitale. È come se un uomo fosse spaccato in due. Una parte non può vivere senza l’altra. Un uomo che si spacca in due dalla propria moglie, mai potrà vivere. Gli manca una parte vitale di sé. Per miracolo un uomo potrà vivere senza cuore. Mai potrà vivere senza la donna che Dio gli ha creato come verità della sua verità, vita della sua vita, essenza della sua essenza, fondamento del suo essere e del suo operare.
Oggi la Chiesa è impegnata in una ricerca quasi affannosa della verità della famiglia. Essa però mai deve dimenticare ciò che è causa e ciò che è effetto. Mai essa deve pensare, credere, sperare che si possano curare gli effetti ignorando anzi fomentando le cause che questi effetti generano e producono. Quando i figli della Chiesa predicano salvezza senza conversione è come se dicessero che la famiglia è salva, mentre essa è completamente sfasciata, rovinata, distrutta dal divorzio e dalla infinite separazioni. Quando i suoi figli dicono che ogni peccato è già perdonato, altro non affermano che ogni divorzio è già sanato, ogni separazione è già guarita. Se non si annunzia la conversione, il ritorno nella giustizia e nella verità, mai si potranno curare gli effetti di un male che si lascia libero e indisturbato. È come se in un parco giochi per bambini si lasciassero indisturbate un centinaio vi vipere. Ogni bambino sarà morso da esse. È cosa inutile curarlo e poi rimetterlo nello stesso giardino. Sarà nuovamente morso.


Il ventre consuma ogni cibo, eppure un cibo è preferibile a un altro. Il palato distingue al gusto la selvaggina, così un cuore intelligente i discorsi bugiardi. Un cuore perverso è causa di dolore, un uomo dalla molta esperienza lo ripaga. Una donna accetta qualsiasi marito, ma vi è una giovane che è migliore di un’altra. La bellezza di una donna allieta il volto e sorpassa ogni desiderio dell’uomo. Se sulla sua lingua vi è bontà e dolcezza, suo marito non è un comune mortale. Chi si procura una sposa, possiede il primo dei beni, un aiuto adatto a lui e una colonna d’appoggio. Dove non esiste siepe, la proprietà viene saccheggiata, dove non c’è donna, l’uomo geme randagio. Chi si fida di un agile ladro che corre di città in città? Così è per l’uomo che non ha un nido e che si corica là dove lo coglie la notte (Sir 36,20-28).


Alla Chiesa occorre sempre la più grande saggezza dello Spirito Santo. Se vuole curare le ferite della famiglia, deve togliere la fonte del male e questa fonte è il peccato. La Chiesa deve predicare, insegnare, chiamare i peccatori a penitenza, a conversione, a ricolmarsi di grazia e di Spirito Santo. Uomini e donne oggi sono feriti dal peccato, lacerati da esso, resi a brandelli dal male che li divora dentro. Mai sarà possibile evitare gli effetti se non si interviene sulle cause. Ma oggi la nostra società soffre di questa tremenda stoltezza ed insipienza. Si consegna la gioventù alla droga, all’alcool, al sesso selvaggio e immorale, ad ogni trasgressione, ogni delinquenza e senza rimuovere nessuna di queste cause di morte, si creano palliativi quando i danni sono ormai irreversibili. È il peccato che fa la donna non verità dell’uomo e l’uomo non verità della donna. Se la Chiesa aiuta uomo e donna a rimuovere il peccato che è nel loro cuore, essa avrà dato all’uno e all’altra la sua naturale, spirituale, fisica, soprannaturale verità. Avrà dato all’universo il suo “governatore”, alla terra il suo “curatore”, alla società la sua “luce”, e anche alla Chiesa la sua completezza, perfezione. Le avrà dato l’altra sua parte necessaria.

Don Francesco Cristofaro

www.donfrancescocristofaro.it


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Chiesa e Società.