Europa se ci sei batti un colpo!
Fantasticherie del cuore Calabria

Europa se ci sei batti un colpo!

martedì 4 luglio, 2017

L’imponente flusso di immigrati verso l’Europa è di fatto assorbito tutto intero dall’Italia. Le navi delle tante Ong appartenenti a vari stati europei, dopo aver salvato centinaia e centinaia di persone al giorno, si avviano verso le sole coste italiane per far scendere a terra i tanti disperati che fuggono da ogni dolore. Questo esodo senza precedenti nel nostro mare va governato e sostenuto con un piano organico specifico, condividendo ogni azione con l’Europa nel suo insieme. Ad oggi non è così e nonostante gli sforzi del nuovo ministro dell’interno nel sensibilizzare sul problema anche una Libia fragile e senza un governo autorevole, tutto volge verso lo stesso copione di sempre. L’Italia è abbandonata a sé stessa in una gigantesca opera di accoglienza che comincia a creare i primi seri problemi. Il Ministro Minniti in questi giorni sia duro con i suoi colleghi europei.[MORE]

L’Europa non può utilizzare la storica generosità del non nostro Paese fasciandosi la testa. Se molti Paesi non vogliono collaborare con Roma significa che il cuore del vecchio continente è malato, stordito, privo di speranza. Bisognerebbe rispolverare quelle radici cristiane che ad oggi sono state rinnegate, per essere in prima fila in uno dei più grandi sconvolgimenti dell’equilibrio sociale del mondo, senza risparmiarsi un solo istante. Un continente di 500 milioni di persone non avrebbe problemi, se unito e convinto, a gestire milioni uomini, donne e bambini in uscita dalla disperazione. Nessuno può fermare un fenomeno che livella naturalmente l’esistente. Questo non significa rinnegare la propria identità, ma metterla sul piano della storia attuale per contagiare gli altri e farsi contagiare nella crescita.

Il divenire e il rinnovarsi passano anche dall’incontro di soggetti e popoli diversi. Non bisogna avere alcun timore. Sulla testa abbiamo tutti lo stesso cielo e poter misurarsi con il cuore di ogni angolo della terra, se ben fatto, non può che portare ricchezza materiale e spirituale. Non interessa in questa sede la legittima polemica politica. Il mio pensiero è rivolto a tutti coloro che, anche se da posizioni diverse, non potranno alla fine che avere la vocazione giusta per porre fine ad un dramma umanitario che è destinato ad allargarsi fino all’inverosimile. L’occidente non finanzi le guerre che ammazzano migliaia di civili al giorno, ignari degli interessi che vi girono intorno. Sia invece a capo di una idea di fratellanza imponente per guidare la pace che solo in pochi non vogliono, per non perdere il potere economico che arriva dal commercio di armi a Paesi senza futuro.

Secondo papa Francesco, leggiamo su una nota di stampa, erigere mura "è pericoloso". E in tema di frontiere e accoglienza "la più cattiva consigliera è la paura, la migliore è la prudenza". "Non dobbiamo spaventarci - spiega Bergoglio - per le ondate di migranti: l'Europa è stata fatta con una continua integrazione di culture”. Il Santo Padre parlando spesse volte con alcuni presidenti degli Stati europei ha sempre cercato di sottolineare la differenza tra migrante e rifugiato, come riportato dal giornale.it: "Il migrante deve essere trattato con certe regole: ha diritto a migrare, ma questo diritto è molto regolato - puntualizza - il rifugiato fugge da situazioni di guerra vivendo in una terribile angoscia e ha bisogno di più cura, di più lavoro".

Il Pontefice è convinto che non si possa "chiudere il cuore a un rifugiato", ma invita al tempo stesso a comprendere "la prudenza dei governanti". "Si deve essere molto aperti e insieme fare il calcolo di come poterli sistemare - spiega - un rifugiato non si deve solo riceverlo ma anche integrarlo, cioè cercare subito come offrirgli casa, scuola, lavoro: questo è integrare un popolo". La cosa non è facile perché migliaia di persone che vivono nei Paesi che accolgono i rifugiati, vivono ancora ai margini della società. Lo sforzo perciò è duplice e si può affrontare solo in una visione cristiana della realtà, almeno su questa delicata questione. L’Europa ha l’occasione di mostrare al mondo la sua visione alta dell’umanità, altrimenti rischia una involuzione che stride con gli attesti di vicinanza ad una Italia ritenuta eroica. Oggi appare solo la salvaguardia di precisi interessi solo economici. Se l’Unione Europea dovesse continuare su questa strada non farà altro che indebolire le sue fondamenta di civiltà e solidarietà umana. Sarà di riflesso esposta al deterioramento della sua primaria vocazione di pace e di concordia tra i popoli, a difesa di quelli più deboli e in fuga da guerre e disperazione. Non c’è più tempo. Se l’Europa c’è batta un colpo!

 

Egidio Chiarella
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