Gli auguri di Buon Anno da Tele Padre Pio
Fantasticherie del cuore Calabria

Gli auguri di Buon Anno da Tele Padre Pio

giovedì 31 dicembre, 2015

31 DICEMBRE 2015 - L’ultima puntata del 2015 di “Troppa terra e poco cielo”, assieme a Filippo Coppoletta per la regia di Carlo Persampieri, è stata l’occasione per augurare un 2016 di serenità e benessere ai nostri telespettatori e agli amici di InfoOggi, che ci seguono da questa rubrica. Il racconto di Zaccheo ci ha aiutato ancora una volta a capire come dobbiamo affrontare il nuovo anno e metterci alle spalle l’anno che sta per finire. Cristo chiama sempre, ma l’uomo è sordo e abituato, come dice Papa Francesco, ai frastuoni della mondanità, prodiga nell’immediato di mille impulsi, preparatori di una solitudine profonda. Nel brano di Luca che parla di Zaccheo, è Dio che suscita in lui il desiderio dell’incontro con Gesù. Quest’uomo, sovrintendente degli esattori del fisco per conto di Roma, giudicato dai farisei peccatore, sente la chiamata! Anche se piccolo di statura non intende perdere l’occasione di vedere Gesù e sale su un albero. Qui non è Zaccheo che si rivolge al Messia, ma è quest’ultimo che lo invita a scendere dall’albero, annunciandogli la visita presso la sua dimora.  [MORE]

È qui il mistero più potente di Dio. Gesù alza gli occhi; non passa distratto; libera dai suoi peccati quell’uomo, condannato dalla comunità religiosa del tempo e da essa ritenuto ormai irrecuperabile. Anche noi dobbiamo rivestirci di umiltà e come Zaccheo scendere dall’albero della nostra storia, della nostra superbia, del nostro orgoglio, del nostro egoismo, della nostra presunzione, delle nostre visioni, del nostro Dio a gettoni, dalle nostre abitudini, dal nostro passato, dalla nostra presunta bontà o dal nostro acclamato buon cuore!

Mi auguro che il 2016 ci doni il coraggio di scendere da quest’albero,
su cui forse abbiamo raggiunto i nostri confusi equilibri con il mondo che ci sta attorno. Dio spesso vuole per noi una nuova storia nella Sua Parola, su i suoi sentieri e non sui percorsi obbligati e tracciati da una società, che tutto ingloba e appiattisce. Insieme sempre, spiega il Santo Padre, ma ognuno con il carico della sua fede personale e i propri talenti.

Non sia dia mai spazio al mistero del male che, nel racconto di Zaccheo, accompagna il cuore dei farisei, increduli e inferociti dinnanzi a Gesù che decide di frequentare un peccatore, indicandogli persino la strada della salvezza. Per i farisei i santi erano per sempre e i peccatori rimanevano tali all’infinito. L’uomo invece fino all’ultimo suo respiro, se cambia stile di vita e si pente veramente dei suoi errori, può rinascere a nuova vita. Che il 2016 agisca per ognuno in questa direzione e liberi il cuore e la mente dagli affanni, paure e tensioni che di solito accompagnano l’uomo nella sua giornata. Si scenda dall’albero delle proprie abitudini e si diventi uomini nuovi! Buon anno.
  

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Egidio Chiarella


Autore
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