I giovani imprenditori: le priorità per la crescita (possibile)
Economia

I giovani imprenditori: le priorità per la crescita (possibile)

venerdì 10 giugno, 2011

Roma, 10 giugno - Il mercato ed i giovani. Due elementi tra cui vige da sempre un rapporto di amore misto ad odio. Dal mondo dei Giovani imprenditori giunge una porposta interessante: innalzare rapidamente l'età di pensionamento cominciando con l'equipazione tra uomo e donna e tendendo poi ad alzare l'asticella fino a 70 anni, per"dare ossigeno alla generazione che nei prossimi 50 anni sarà e farà l'Italia".[MORE]

Per poter ridurre il cuneo contributivo per chi entra nel mercato del lavoro senza toccare il sistema pensionistico, infatti, spiega il presidente dei Jacopo Morelli, occorre innalzare ancora più rapidamente l'età di pensionamento. "Il primo passo sarebbe quello di andare verso un'equiparazione dell'età pensionabile tra uomo e donna per poi tendere verso i 70 anni come età di pensionamento. In altri paesi è già una realtà, pur salvaguardando i lavori usuranti", aggiunge. Un po di numeri. Solo il 62% degli uomini di età compresa tra i 55 ed i 59 anni partecipa al mercato del lavoro, rispetto a circa il 78% della media Ocse. Questo dimostra come "gli incentivi al pensionamento, in età giovanile, sono ancora troppo generosi nel nostro Paese".

"L'Italia è contro i giovani. Anzi, non è un Paese per giovani. L'obiettivo è diventarlo", agginge Morelli, richiamando ad auna presa di coscienza: occorre " sintonizzare la nazione sulle frequenze di una generazione nata dopo la caduta del muro di Berlino, cresciuta a pane ed internet, ha esperienze di studio all'estero, va a Londra con 20 euro. Nel Regno Unito il primo Ministro ha 44 anni ed il Cancelliere dello Scacchiere 40", dice ancora Morelli ribaltando il luogo comune per cui: "invecchiare non e' un merito, la giovinezza è un valore".

Dando uno sguardo alla politica, Morelli continua:"le risorse sono scarse è vero, ma questo è anche il prezzo di miopi decisioni passate: dalla vergogna delle baby pensioni alla burocrazia inefficiente, dagli sprechi all'assenza di una seria politica energetica. La scelta di reperire risorse è una scelta politica decidere su cosa puntare e su cosa investire". Perche', prosegue, "dobbiamo definire le priorità del Paese". E quelle dei giovani imprenditori suona cosi': "giù le mani dal futuro dei giovani". E' infatti un sistema, "moralmente iniquo ed inefficiente quello che ipoteca il domani e abbandona i giovani", conclude.

 

Caterina Gatti


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