Il Pd sta per implodere: dal rottamatore Renzi alla questione siciliana
Politica Emilia Romagna

Il Pd sta per implodere: dal rottamatore Renzi alla questione siciliana

sabato 6 novembre, 2010

PALERMO - Se a livello nazionale il Pd prova a trovare un fronte comune per mettere in crisi un governo, il cui Capo è in difficoltà per alcune vicende tutte da chiarire e al vaglio della Magistratura (milanese), la situazione fa facendosi sempre più delicata a livello locale, Sicilia in testa con l'appoggio del Pd siciliano alla giunta Lombardo, che ha fatto venire qualche mal di pancia a esponenti di primo piano del partito stesso; senza dimenticare il problema Sindaco a Bologna e il 'rottamatore' Renzi.[MORE]

E' resa dei conti nel Pd siciliano. Alcuni luogotenenti del Pd siciliano alzano la voce e chiedono un intervento diretto da Roma.

Mentre il segretario regionale Lupo fa quadrato intorno a Lombardo, Ignazio Marino ha scritto a Bersani, Enzo Bianco (ex Sindaco di Catania) è pronto a sospendersi e Fava dice esplicitamente di “staccare la spina” a quest'alleanza “tecnica”, ma che comincia a far acqua, causa l'eco di alcune inchieste giudiziarie, in cui governatore è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. A difendere Lombardo, i suoi fedelissimi, secondo cui “ancora non ci sarebbe nessun reato”.

Più netta la presa di posizione di Leoluca Orlando, dell'Idv ed Sindaco della “Primavera di Palermo”, che minaccia la rottura con il Pd isolano: ''I deputati Lumia, Cracolici e, purtroppo, anche Anna Finocchiaro assumono, sulla stampa e in dichiarazioni ufficiali, il ruolo di garanti di quell'impresentabile sistema di potere e relazioni che fa capo a Lombardo. Bersani intervenga -ha concluso l'esponente dell'Idv - se vuole evitare che il suo partito, a partire dalla Sicilia, venga rottamato e ridotto ad essere nell'isola una sottocorrente del sistema di potere di Lombardo''

“Si riconosca – ha detto Marino – di aver fatto un errore in Sicilia e si ritiri l'appoggio a Raffaele Lombardo. Sono sempre stato contrario – ha proseguito il senatore – all'alleanza con questa giunta che ha promosso il fallimento e le clientele, oltre ad essere guidata da una persona in odore di mafia”.
Alla richiesta di Marino si associa quella di Enzo Bianco: “Non sono più indiscrezioni giornalistiche, sono fatti di inaudita gravità. Cuffaro è stato condannato per molto meno. Cosa c'entra il Pd con tutto questo? E' incompatibile con il nostro Dna. Del nostro patrimonio genetico fanno parte persone come Mattarella, La Torre, Falcone, Borsellino. Facciamo prevalere la coerenza con la nostra storia”.
Fava si era fatto sentire dalle pagine del suo blog, invitando Bersani a “staccare la spina, oggi che Lombardo viene raggiunto da una accusa gravissima: essere colluso con la mafia”.

“Dopo quanto emerso – ha sottolineato Rita Borsellino – il Pd non può continuare a sostenere la continuazione di quello che ha fatto Cuffaro”.

Secca la smentita del Governatore Lombardo, che attraverso il suo blog definisce “scarti di indagine per destabilizzare la Sicilia”.

Secondo gli inquirenti il governatore avrebbe costruito una “fabbriceria elettorale (secondo l'espressione usata dai Pm), costruita anche con l'apporto di Cosa Nostra, che avrebbe sostenuto tutti i candidati del partito Mpa.

“Le intercettazioni – si legge negli atti – dimostrano in modo inoppugnabile che l'organizzazione criminale ha pesantemente condizionato anche l'esercizio dei diritti politici e, primo fra tutti, quello della libertà di voto.
Altra tegola, dunque per Bersani, che all'interno del partito ha da affrontare due spinose questioni da affrontare: la mancanza di un candidato sindaco a Bologna, dopo i problemi di salute e il 'ritiro forzato' di Cevenini e la difficoltà di reperire un valido sostituto (mentre la città guarda di buon occhio l''operato del Commissario Cancellieri, nominato dopo dimissioni per le vicende processuali di Flavio Delbono), ma soprattutto il 'ribelle' Matteo Renzi, Sindaco di Firenze, che vorrebbe far cambiare aria in casa Pd.
''Il Pd deve smettere di chiacchierare di se stesso e iniziare ad appassionarsi ai problemi del Paese, perché siamo in una situazione drammatica con un'Italia ferma e siamo noi che dobbiamo rimetterla in moto. Su questo credo che ci sia molto da prendere dalla tre giorni di Firenze'', ha dichiarato Renzi, in uno dei passaggi, a margine della 'Convention dei Rottamatori'.

Manlio Scimeca - Redazione Emilia Romagna


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