InArt -Intervista a Michele Nigro
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InArt -Intervista a Michele Nigro

domenica 5 gennaio, 2014

VITTORIA (RAGUSA), 5 GENNAIO 2014 - La rubrica InArt di infooggi.it dedica la prima intervista dell’anno all’artista siciliano Michele Nigro. Nato a Vittoria nel 1975, Nigro sin da ragazzo manifesta la propria passione per l’arte e per le molteplici cromìe fornite dalla realtà “popolare” e dalle figure più fragili e inconsuete che essa offre. L’arte come ragione di vita, inseguita giorno dopo giorno con tenacia, fino a quando l’artista riesce ad inserirsi con successo nella vita culturale della sua cittadina, tanto da rappresentare nel 2008 una delle figure più importanti della rivalorizzazione del centro storico di Vittoria, dove ha creato il proprio laboratorio. Nella sua personale del 2009, “Visibile silenzio”, le opere investono il fruitore di colore e luce, mettendo in risalto la leggerezza del tratto e la rappresentazione quasi onirica del soggetto, umano o naturalistico.

“Istinto e colore”, per utilizzare il titolo di una sua personale, sono “sentimento e strumento” da cui nascono opere particolari, nella tecnica e nel concetto. Quanto di istinto e quanto di colore c’è nei prodotti artistici e nell’artista?

“Le mie opere nascono dalla ricerca e la sperimentazione del colore, per poi prendere forma quando entra in campo il sentimento che porta a trattare temi legati al mio vissuto ed alla mia terra.
Quindi direi che istinto e colore sono due momenti complementari nello sviluppo delle mie opere. Vorrei citare Gustav Klimt riguardo una sua affermazione sul colore che mi colpì particolarmente: “Oggi mi sento viola”. In questa frase K. usa il colore per descrivere il suo stato d’animo, in questo caso il viola, che per lui servì a descrivere tristezza ed angoscia. Considero il colore parte fondamentale della nostra vita, vista la capacità di riuscire ad influenzare lo stato d’animo umano”.
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La Sicilia fonte di ispirazione in diverse occasioni, nei colori e nelle forme. Mare e terra, elementi opposti ma ugualmente presenti nelle sue opere come immagini silenziose e fluttuanti, che evocano una realtà contemplativa. C’è un desiderio di astrazione?

“Qui ho la possibilità di riprendere ed approfondire il discorso sull’ispirazione già trattato nella risposta precedente. Si, la Sicilia è fonte d’ispirazione per il mio lavoro, perché essa fa parte della mia vita e con le sue mille sfaccettature, dalle persone che la popolano, al suo folklore e soprattutto al nostro tanto amato sole, mi offre infiniti spunti dato che ho la fortuna di viverla. Per quanto riguarda il discorso contemplativo e la ricerca dell’astrazione; la ricerca a mio avviso è parte fondamentale della vita di un artista. Nelle mie opere cerco di ottenere un’atemporalità, non dando cosi la possibilità a chi le contempla di trovare un tempo ben definito, ma cercando di proiettarlo in un mondo dove l’uomo si spoglia della sua veste carnale ed ha la possibilità di una introspezione.
Qui entra in campo la ricerca dell’astrazione o per meglio dire di un informale, fortemente ricercato, che mi permetta di poter offrire più chiavi di lettura possibili a chi ha la possibilità di entrare in contatto con la mia arte”.

Tecniche e supporti di varia natura stimolano la sua creatività. Cosa ricerca nella materia e nell’arte?

“La ricerca del supporto ideale nasce insieme all’opera stessa, perché ogni tema trattato ha bisogno di un sostrato specifico; che sia tavola, masonite o tela, di grandi o piccole dimensioni.
Per quanto riguarda la tecnica, io prediligo l’utilizzo di acrilici e pastelli che mi consentono di lavorare più di getto e di istinto di quanto possa fare con la pittura ad olio.
Nella seconda parte della domanda mi chiede cosa ricerco nella materia e nell’arte. Sarò breve e conciso l’Arte per me è un bisogno, serve a ricercare le risposte a quelle domande che da sempre hanno attanagliano l’esistenza umana. Invece la materia è il mezzo, che mi consente di soddisfare questo mio bisogno”.

L'artista Michele Nigro è in mostra fino ad oggi 5 Gennaio 2014, alla Stazione di Zima, con una personale dal titolo "Le carte Dal Nigro", con un soggetto insolito: le carte da gioco siciliane. Queste, viste dall'artista come un microcosmo di fantasia e creatività, sono raccontate con la mano di un bambino che pensa ancora che la vita sia un gioco.

www.michelenigro.it

Katia Portovenero
 


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