L'Obstinate Sermons Tour di Johnny Mox fa tappa a Roma. Report e fotogallery
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L'Obstinate Sermons Tour di Johnny Mox fa tappa a Roma. Report e fotogallery

domenica 14 dicembre, 2014

VITERBO, 14 DICEMBRE – Solitamente quando si va a vedere per la prima volta un artista suonare ci si approccia con curiosità ma con timore che possa deludere le aspettative proposte su disco. Questa volta non solo le aspettative sono state esaudite a pieno, ma anche i due "gruppi spalla" hanno ben impressionato i presenti.

Sabato 6 Dicembre a Roma ha fatto tappa il tour di Johnny Mox con due membri i Gazebo Penguins ed i due dei Death by Pleasure. In apertura a questa affiatata combriccola due belle sorprese dalla scena romana: i Departure Avenue e gli Inesatto.

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I primi ad avere l'onore e l'onere di salire sullo stage sono stati gli Inesatto, un classico trio chitarra-basso-batteria di pregievole fattura nonostante la giovane età del progetto. Presentando i pezzi del loro fresco secondo album Quasi Sempre si nota la ricercatezza sia di suono che negli arrangiamenti. Si passa con disinvoltura dal post-rock, al post-hardcore ad alcuni passaggi math-rock.
I Departure Avenue, anch'essi molto giovani, ci propongono qualcosa di meno classificabile ed etichettabile frutto di variegate influenze musicali. Una summa di acid-rock, jazz e ambient condita da derive progressive-rock e servite con un leggerissimo pop. Notevoli i passaggi strumentali accompagnati anche da un clarinetto. Presentano anche loro pezzi del loro futuro secondo album All the sunset in a cup in uscita nei primi mesi del 2015.

INTERVISTA A JOHNNY MOX

Johnny Mox sale sul palco, inizialemente da solo, e con i suoi loop di beatbox colpisce subito il publico. Esegue una buona parte di We=Trouble in solitaria, usando sapientemente solo i suoi microfoni, una batteria minimale e la loop station. Dopo di ciò inizia a presentare un breve e molto ironico seminario sulle basi del beatbox mentre i suoi quattro colleghi musicisti iniziano a imbracciare gli strumenti. A questo punto inizia il vero succo della serata con una potente esplosione sonora che accompagnerà i brani di Obstinate Sermons fino alla fine. Il disco è totalmente stravolto ma ben reinterpretato dal supergruppo che sul finale lascia di nuovo solo Johnny Mox per il richiestissimo bis.

 

 

 

Federico Laratta

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