La mente ha i suoi limiti
Fantasticherie del cuore Calabria

La mente ha i suoi limiti

domenica 8 aprile, 2018

Fidarsi unicamente della propria mente può di conseguenza condurre ad uno “scontro” con gli elementi di soprannaturalità che hanno attraversato la vita Gesù fin dalla nascita; dai suoi miracoli; dalle sue sapienti orazioni; dalla sua resurrezione, passando dalla croce. È qui la grande sfida attuale spirituale, politica, sociale, professionale, imprenditoriale, familiare, religiosa, ecc. È da questa rivoluzione impellente che si promuove la vita verso Dio e non verso sé stessi! Fidarsi del Signore non è altro che rendere compatibile con il bene generale, ormai seriamente compromesso, l’universalità dell’esistenza naturale di quel tutto affidatoci dal cielo.  [MORE]

Confidare all'opposto solo nella propria mente consegna al tempo, prossimo o lontano che sia, le ferite personali e collettive che alterano il corso di redenzione della storia. La mente tradisce, la Parola no! C’è a questo punto da osservare che oltre a chi esce dalla verità di Cristo c’è, come l’apostolo Pietro, chi fa fatica ad entrarvi nonostante i buoni propositi, perché sovrastato dai propri infiniti pensieri. Sarà lo Spirito Santo a rendere capace una mente, pur se piccola, ad accogliere la grandezza del mistero divino. La difficoltà di Pietro è la rappresentazione attuale della nostra umanità. Non basta voler entrare nel mistero del Signore, bisogna aprirsi concretamente alla verità della sua Parola.

Per farlo è necessario con umiltà chiedere che lo Spirito Santo venga in soccorso di ognuno, per allargare quei limiti della mente che spesso e volentieri sono stati innalzati a nuovo “vitello d’oro”. In proposito l’invito da una omelia nei giorni della Pasqua del Signore:

“Dobbiamo chiedere allo Spirito Santo, attraverso una preghiera santa e convinta, che spacchi la nostra mente e ci dia un poco del suo Spirito, rendendoci capaci di fare buone cose. Se lo Spirito non viene diventa faticoso agire secondo la Parola; ci si può muovere solo dalla propria mente, non oltre”. Se la società odierna capisse l’urgenza di invocare lo Spirito Santo, anche se “corazzati” con lo smartphone, per rinnovare il proprio modo di osservare le cose e i fatti che la circondano, potrebbe avviarsi un futuro più chiaro e originale.

Non sarebbe più incredibile quella stagione di prosperità interiore e materiale che il mondo avverte da sempre come essenziale, per abbattere gli affanni e le ingiustizie che lo consumano dal di dentro. Lo Spirito Santo cambia le persone e le prepara a cambiare la storia. Gli occhi della carne non potranno mai vedere da sé stessi il mistero dello Spirito. Bisogna affidarsi alla preghiera. Non c’è altra strada. Se ogni essere umano pregasse con forte intensità perché si colmasse il vuoto che si avverte nell’aria, si aprirebbero nuovi spazi per l’umanità mai prima rappresentati. La mente umana valicherebbe i suoi ristretti confini, sebbene i suoi più grandi successi, e l’uomo ritornerebbe ad assaporare la sua vera natura, fatta ad immagine e somiglianza di Dio.

 

Egidio Chiarella

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