La pretesa di cambiare la società da sé stessi
Fantasticherie del cuore Calabria

La pretesa di cambiare la società da sé stessi

lunedì 24 aprile, 2017

Quando si parla di scribi e farisei non si deve solo pensare a delle categorie particolari, magari temporalmente ben collocate, ma a delle componenti primarie che non solo fanno parte del mondo religioso, ma che sono presenti in ogni struttura della società, oggi come ieri. [MORE]

Loro hanno avuto, hanno e avranno sempre un compito preciso. Soprattutto si presentano come maestri nel capovolgere l’ordinamento divino della persona umana e di tutto quello che esiste nel creato. Un credente sa che ogni cosa non viene da una verità determinata dell’uomo, perché la stessa è data all’essere umano dal suo Creatore. La Parola è l’espressione più alta di tutto questo processo, assieme alle leggi del Signore, che rappresentano le modalità di giustizia da seguire per salvare l’umanità dalle continue storture terrene e atroci sofferenze.

Spesso infatti facciamo i conti con delle deviazioni sociali, imposte come soluzioni idonee per qualificare la vita degli uomini. Niente di più falso! È la verità costitutiva che viene dal cielo che va trasformata in vita concreta nella politica, nella religione, nella vera legge, nella saggia amministrazione, in ogni attività sociale. In questi passaggi vitali si inseriscono i farisei e gli scribi del momento, per inquinare le acque e far passare la loro verità; la loro visione del mondo; la difesa di sé stessi e di ogni forma di potere acquisito. Perché fanno tutto questo? La risposta sta nel loro tentativo di sovvertire la realtà, come hanno fatto con il Messia, oltre duemila anni addietro. Hanno normato la religione e la verità di Dio è stata sostituita dalle leggi umane.

Non è forse la verità che deve essere trasformata in religione e la verità in legge? Se questo non avviene non si è forse contribuito a falsificare la Storia? Il ventre molle della società odierna sta proprio nella corsa a ridefinire l’attuale equilibrio sociale e naturale, trasformando in verità, attraverso nuove norme, tutto ciò che desidera il cuore umano. Se da una parte si inneggia alla libertà e al progresso, dall’altra si partecipa allo smantellamento delle certezze insite nella struttura ontologica del mondo degli uomini. La verità diventa così un fatto opinabile, alimentando strategie personali e di gruppo che possono mettere in serio pericolo la stabilità dello stesso pianeta terra.

Non è fare terrorismo psicologico, ma semplicemente prendere atto di un mondo che invece di occuparsi della miseria quotidiana di milioni di persone, vicine e lontane; o allarmarsi per la distruzione continua dell’ambiente, sceglie di costruire nuovi “diritti” quasi a far risaltare il potere dell’uomo su ogni ordine universale del creato. Nel farlo manifesta la pretesa di cambiare la società dal suo interno, privo di una corrispondenza piena con la naturalità delle cose. Ritornano tuttora, Mt.15, le parole di Gesù a farisei e scribi che lo interrogavano: “Ed egli rispose loro: «E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione?»”. E ancora: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. C’è un mondo parallelo alla verità del Signore che droga la realtà e priva l’essere umano della sua vera essenza.

 Egidio Chiarella

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