La storia non travolge mai un vero cristiano!
Fantasticherie del cuore Calabria

La storia non travolge mai un vero cristiano!

domenica 17 dicembre, 2017

Sta prendendo vigore una nuova povertà sociale, che valica tutte quelle comunità sconfitte da mille moderne illusioni. Abbagli di massa che la società del consumismo e dell’edonismo sfrenati aveva tramandato come certezze globali, su cui costruire ogni solido futuro. Le ferite sono ora profonde; si toccano. In un mondo confuso da nuovi assordanti rumori cresce la solitudine dei singoli, giovani o adulti che siano. Si percepisce ormai chiara la presenza di “onde anomale” che tutto travolgono e spazzano via. Ha ben ragione il teologo mons. Di Bruno quando in un suo ragionamento sul tema, tra l’altro, afferma: “La storia è un mare sempre in tempesta. In essa tutto naufraga, tutto scompare, svanisce. Tutto viene inghiottito da un vortice mostruoso senza lasciare alcuna traccia”.[MORE]

Come fare per non entrare in questa spirale quotidiana?  In che modo si può frenare il comportamento di coloro che la rendono sempre di più tempestosa? Cosa è necessario fare per rivedere quell’equilibrio interiore che rende immortali le azioni umane?  L’uomo è stato sempre grande quando è riuscito a volare alto; di sintonizzarsi con il cielo e di guardare al di là della collina, dove ogni illusione perde la sua fugace verità e consente di ritrovare il gusto sicuro della realtà antropica, fatta ad immagine e somiglianza di Dio. Come allora percorrere la storia senza essere risucchiati di continuo, ritardando la stessa redenzione dell’umanità?. È proprio Gesù che nel vangelo ci insegna come attraversare la storia, camminando sulle acque. Lui ci mostra il segreto perché questo possa accadere.

Occorre rendere il corpo leggero, molto leggero, in tutto lo si deve portare alla dimensione dello spirito, dell’anima. Bisogna principalmente liberarlo da ogni tipo di peccato, ogni trasgressione, ogni disobbedienza ai comandamenti, ogni disinteresse per la Parola di vita. Inoltre si deve possedere lo Spirito della Preghiera. Lo Spirito Santo deve divenire in ognuno l’anima orante che stabilmente si rivolge verso il Padre. Noi cristiani, dobbiamo ammetterlo, siamo come Pietro! Vestiamo una fede di facciata, debole, insicura, pronta a spegnersi alle prime difficoltà. Ci presentiamo come esseri vaganti dinnanzi a tanti quesiti naturali che la mancanza di fede ci propone in molte occasioni.

Dimentichiamo la Parola del Signore; non cerchiamo nemmeno di sfiorare il suo vero significato; le nostre comunità, non so per quale falsa convenienza, si aggrappano a statistiche truccate o a nuove filosofie celebrative della capacità mentali dell’uomo. Tutto questo sarà forse mai possibile, senza ristrutturare, fuori e dentro, la nostra persona? Evitando di rivedere la nostra quotidianità, mettendoci in seria discussione?  Mi accorgo invece che non si fa nulla per evitare di nascondere le nostre mancanze; i nostri peccati; le nostre superbie; le personali frequentazioni che, anche se immorali, copriamo comunque. Se siamo redenti in Cristo dobbiamo saper camminare sopra la storia. Noi siamo in essa per redimerla e non per lasciarci travolgere dal suo male, dai suoi peccati e falsità.

Egidio Chiarella

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