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Migranti, la difficile partita dell'Italia e il silenzio europeo

Cosimo Cataleta
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Migranti, la difficile partita dell'Italia e il silenzio europeo
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AMBURGO, 9 LUGLIO - La partita di Paolo Gentiloni e del governo italiano sul tema dei migranti si sarebbe conclusa con un «compromesso onorevole», stando alle parole del premier. L’impressione è che invece ben poco si sia riuscito ad ottenere, considerata la mera conferma del «diritto sovrano degli Stati di gestire e controllare i loro confini e di stabilire politiche che vadano nel loro interesse nazionale e per la sicurezza nazionale».[MORE]

Il documento sull’immigrazione non avrebbe dunque invertito uno scomodo status quo per il Belpaese, attanagliato da un fenomeno nel quale sembra sempre più accompagnarsi un silenzio europeo che genera solitudine e lascia il problema degli sbarchi nelle mani italiane. Nel documento, si inviterebbe a procedere a quei rimpatri che si siano rivelati manifestazione del traffico di migranti ed esseri umani. Il documento non avrebbe tuttavia previsto misure specifiche nei confronti dei trafficanti.


Sull’assenza di misure specifiche vi sarebbe il peso di Cina e Russia, rivelatesi contrarie e decisive verso la decisione di non prevedere sanzioni per i trafficanti. Da sottolineare come tuttavia il documento riguardi i fenomeni migratori di tutti il mondo, non unicamente correlati agli sbarchi nel Mediterraneo. Ma i risultati restano tuttavia scarni.

Al silenzio mondiale si accompagna l’indifferenza francese firmata Macron, nascostosi dietro la distinzione tra migranti economici e rifugiati. La prova evidente è il bilancio operato dal neo-presidente sul G20 di Amburgo: tanti i temi toccati, su tutti il clima e l’abbandono americano dell’accordo, ma nessuna parola sull’immigrazione. Come se l’Europa avesse dimenticato se stessa. E soprattutto, l’Italia.

 

foto da: infooggi.it

Cosimo Cataleta


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Scritto da Cosimo Cataleta

Giornalista di InfoOggi

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