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MESSINA - «Nessuna lite in sala parto e nessun nuovo caso di malasanità». Secca la smentita dalla direzione dell'azienda ospedaliera Papardo-Piemontese di Messina. Si tiene asottolienare come la notizia trapelata sui mezzi stampa, sia una psicosi in seguito al fatto avvenuto il mese scorso. Sono ben due i casi che vanno osservati e distinti tra di loro, osserva il direttore generale Armando Caruso.
Il primo riguarda un'aggressione avvenuta cinque giorni fa, da un dirigente medico della struttura di Ostetricia e Ginecologia, dove il dottore è la parte lesa, fatto prontamente denunciato all'autorità giusdiziaria. Un caso che non ha avuto nessuna conseguenza sul nascituro, visto che madre e figlio sono a casa. Altra storia clinica è ciò che è avvenuto oggi dove il parto seguito dal dott. Esposito e il dott. Abate è avvenuto spontaneamente senza alcuna lite tra gli operatori della struttura.[MORE]
La madre afferma come il parto sia stato molto difficile e che il primario Francesco Abate, ha vietato il cesareo, nonostante i colleghi optassero per questo tipo d'intervento. Il bambino avrebbe subito gravi conseguenze respiratorie per la difficoltà del parto. È questa la versione di Ivana Rigano, la donna che il 13 settembre scorso ha partorito al Papardo di Messina. La donna è giunta nel pomeriggio al Policlinico di Messina, dove il bimbo è stato ricoverato in coma al reparto di terapia intensiva.