Omicidio Rea, respinta la richiesta di scarcerazione di Parolisi
L’AQUILA, 23 AGOSTO 2011– Le dichiarazioni spontanee rilasciate ieri da Salvatore Parolisi dinnanzi al Tribunale del Riesame dell’ Aquila, dove si è proclamato innocente, non sono servite. Infatti, la richiesta di scarcerazione dell’unico indagato per l’omicidio di Melania Rea è stata respinta. I legali di Parolisi avevano puntato tutto su questa possibilità, sottolineando vari punti per i quali il loro assistito sarebbe dovuto essere scarcerato: ora del decesso di Melania Rea, le tracce di Dna ritrovate sul corpo della stessa e le celle telefoniche del cellulare. [MORE]
Per il Tribunale del Riesame, restano valide le motivazioni e quindi l’ordinanza di custodia cautelare emessa il 2 agosto scorso dal gip del Tribunale di Teramo, Giovanni Cirillo, che è stata così confermata. Questo fa sì che il caporalmaggiore dovrà rimanere nel carcere di Castrogno.
L’avvocato di Parolisi Nicodemo Gentile, ha commentato: “Ci dispiace constatare che il Tribunale, nonostante i dai tecnici, le testimonianze e i dati di fatto, abbia dimostrato poco coraggio facendo finta di non vedere”.
Come ha spiegato il presidente del Tribunale, Giuseppe Romano Gargarella, la motivazione principale che ha indotto il tribunale a respingere la richiesta di scarcerazione è il fatto che il quadro indiziario è rimasto immutato.
L’ordinanza firmata pochi minuti dopo mezzogiorno, è composta di 23 pagine, alle quali è allegata anche una breve memoria di controdeduzioni depositata lunedì pomeriggio da Greta Aloisi e Davide Rosati, i pm di Teramo che hanno in mano l’inchiesta.
Rosy Merola
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