Piazza Affari, Resoconto della giornata (12/11/13): il Ftse Mib chiude a -0,54%
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Piazza Affari, Resoconto della giornata (12/11/13): il Ftse Mib chiude a -0,54%

martedì 12 novembre, 2013

MILANO, 12 NOVEMBRE 2013 – Prosegue sottotono la settimana finanziare di Piazza Affari, che archivia la seduta con il Ftse Mib in flessione dello 0,54% a 19.005 punti. Sotto la parità anche il Cac 40 (-0,61%), il Dax (-0,34%), il Ftse 100 (-0,02%) e l'Ibex (-0,84%). Al momento della scrittura, segno rosso anche per Wall Street.

SGUARDO MACROECONOMICO – «Ci aspettiamo un ritorno della crescita in Italia dopo due anni di recessione, in un clima globale meno incerto», lo ha affermato l’agenzia di rating Moody’s nel suo ‘Global Macro Outlook’. In particolare, secondo l’agenzia l’Italia registrerà nel 2013 un Pil fra -2 e -1% (tre mesi fa era fra -2,5% e -1,5%) e fra zero e +1% nel 2014 (era -0,5% e +0,5%). Continua però la crescita della disoccupazione, attesa fra 12 e 13% nel 2014. Puntualizza Moody’s: «La situazione politica italiana continua a mettere a rischio la tenuta dell’Eurozona, anche per la possibilità che salga al potere un partito che abbia in agenda l’uscita dall’unione monetaria., alludendo a un possibile successo elettorale del Movimento Cinque Stelle». Per quanto riguarda l’Eurozona, per l’agenzie di rating «il rischio di un’ulteriore escalation della crisi resta considerevole, soprattutto se il sostegno politico e sociale ai programmi di austerità continua a calare». In particolare, le possibilità che un partito politico guadagni il potere sulla base di una piattaforma che preveda un’uscita dall’euro rimangono non trascurabili, alla luce dei continui rischi politici in Paesi come, tra gli altri, Italia e Grecia, rimane circa una possibilità su tre che, nel medio termine, un Paese abbandoni l’area euro». Positive le stime di Moody’ in merito all’economia mondiale: «Dopo un lungo periodo di turbolenze dei mercati economici e finanziari, l’economia globale ora sembra aver imboccato la strada di una maggiore stabilità nel corso dei prossimi due anni. Notevoli progressi sono stati compiuti per affrontare gli squilibri strutturali dopo la crisi finanziaria e gli sforzi compiuti per facilitare gli aggiustamenti necessari nel settore privato hanno dato i loro frutti. I disavanzi sono in gran parte rientrati nei Paesi periferici dell’area euro e i deficit di bilancio in tutte le economie avanzate sono caduti».

Rassicurante anche il rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d'Italia: «Ci sono segnali qualitativi di miglioramento del quadro macroeconomico», grazie «all'arresto dal calo della produzione, al miglioramento dei conti con l'estero e all'attenuazione della debolezza del mercato immobiliare». Inoltre, la Banca d'Italia sostiene che «nell'area dell'euro il rischio principale resta il riavviarsi di una spirale negativa tra fragilità dell'economia, crisi dei debiti sovrani e vulnerabilità delle banche».

PIAZZA AFFARI – Oggi, lo spread tra il Btp-Bund tedesco ha concluso la seduta a 236 punti base, col rendimento del titolo decennale al 4,14%. Sul paniere principale, misti i bancari: Bper +1,53%, Ubi Banca -0,32%, Mediobanca +0,16%, Banco Popolare -0,14%, Intesa Sanpaolo -1,06%, Unicredit -0,09% e Mps -0,98%. Bpm +1,65% a 0,4693 euro. In luce Finmeccanica che ha chiuso in progresso del 4,92% a 5,33 euro. Male A2A (-3,34% a 0,8405 euro), Azimut (-2,22% a 18,01 euro), Generali (-1,77% a 16,64 euro), Atlantia (-1,37% a 15,84 euro), Gemina (-1,69% a 1,75 euro).

Rosy Merola [MORE]
 


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