Scuole Virtuose. "Progetto Ciak" Giustizia simulata, educazione reale: Il percorso di legalità dell'IC Don Milani Sala di Catanzaro
Pubblica Istruzione Calabria Catanzaro

Scuole Virtuose. "Progetto Ciak" Giustizia simulata, educazione reale: Il percorso di legalità dell'IC Don Milani Sala di Catanzaro

lunedì 4 marzo, 2024

 Con il progetto 'Ciak', gli alunni di Catanzaro interpretano la legge per prevenire il bullismo e il cyberbullismo, trasformando l'aula in un tribunale della consapevolezza.

CATANZARO - Il poeta e filosofo tedesco Friedrich Schiller sosteneva che l’uomo saggio previene, in quest’ottica l’I.C. Don Milani Sala di Catanzaro, dalla Prof.ssa Cinzia Emanuela De Luca diretto, ha fortemente voluto che i suoi alunni della SSIG, guidati dalle prof.sse Loredana Pizzari e Livia Perri, partecipassero al progetto “Ciak: un processo simulato per evitare un vero processo”, un percorso di educazione e sensibilizzazione alla legalità ideato dal Presidente Luciano Trovato e promosso dall’Associazione Ciak Formazione & Legalità, attuato in Calabria ed in altre regioni d’Italia, con la collaborazione di diversi Tribunali, ordinari e minorili, e delle Camere Minorili, che ha avuto negli anni passati il prezioso contributo della Fondazione Carical e dell’Associazione Nazionale Magistrati.

Al termine di un percorso articolato in incontri formativi con l’avvocato Nicolina Perri e la psicologa nonché giudice onorario Rossella Gallo, attraverso lo studio degli atti di un processo ed esercitazioni di immedesimazione nei ruoli da interpretare, il 2 marzo 2024, nel Tribunale Ordinario di Catanzaro si è raggiunto il culmine nell’esperienza significativa ed altamente educativa della simulazione.

In un’aula attraversata da un silenzio imponente e da una solenne compostezza, gli alunni coinvolti, ventiquattro in tutto, hanno celebrato il processo su un caso di bullismo e cyberbullismo perpetrato ai danni di una minore dai suoi compagni, sotto gli occhi attenti e sorpresi di una folta platea di genitori, uno dei quali, il prof. Franco Migliaccio, in veste anche di padre della vittima nel processo. A colpi di esami, controesami, escussioni dei testimoni, incidente probatorio, messa alla prova e requisitoria, il processo ha tenuto sospesi gli animi dei partecipanti, alunni e non, fino alla sentenza finale pronunciata magistralmente dal Presidente della corte.

Giudice onorario, giudice a latere, pubblico ministero, ufficiale giudiziario, cancelliere, avvocati della difesa, tecnico delle registrazioni, vittima, imputati e testimoni, ricca e dinamica l’attività dibattimentale, dove ogni alunno ha trovato il suo spazio e soprattutto ha indossato, con grande capacità mimetica ed empatica, i panni palpitanti del ruolo affidato, calandosi nelle circostanze impegnative di un processo, accostandosi alla pesante realtà dei reati, all’austerità del codice di procedura penale, alla complessità dell’imputazione, ma anche riflettendo sulla possibilità del pentimento e della messa alla prova per rendere attuabile la riparazione e la rinascita.

Giornata che difficilmente dimenticheranno gli alunni dell’I.C. Don Milani Sala e che conferma la necessità delle buone pratiche in una scuola che sempre di più è sentinella dagli occhi in fronte.


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