USA: viaggi off limits in Corea del Nord
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USA: viaggi off limits in Corea del Nord

venerdì 21 luglio, 2017

WASHINGTON, 21 LUGLIO – Secondo le indiscrezioni della BBC, la Casa Bianca intende proibire ai cittadini americani di viaggiare in Corea del Nord a partire dal prossimo mese di agosto. Dopo un periodo di tolleranza di trenta giorni, a qualsiasi cittadino statunitense che dovesse trovarsi in Corea del Nord verrebbe immediatamente invalidato il proprio passaporto dal Governo di Washington. [MORE]

Nonostante la notizia non sia stata ancora confermata dal Presidente Trump o dal suo staff, ne sarebbero certi alcuni tour operators asiatici, come Koryo Tours e Young Pioneer Tours. Proprio quest’ultima era l’agenzia di viaggi tramite la quale era giunto in Corea lo studente americano Otto Warmbier, morto il mese scorso dopo aver trascorso 15 anni in un carcere nordcoreano in cui era finito dopo essere stato accusato del furto di un poster di propaganda da un hotel.

La misura adottata da Washington potrebbe appunto seguire le conseguenze della vicenda accaduta a Warmbier, il quale era stato in effetti rilasciato nello scorso giugno dalle autorità nordcoreane che tuttavia gli avevano concesso di tornare in patria in condizioni di salute gravissime, morendo infatti dopo appena cinque giorni dal rientro a casa. I medici dell’ospedale di Cincinnati presso il quale lo studente si era recato per tentare disperatamente di curarsi hanno riscontrato in lui una massiccia perdita di tessuto cerebrale forse dovuta ad un arresto respiratorio che potrebbe aver bloccato l’afflusso di sangue al cervello. È dunque possibile che il ragazzo fosse stato sottoposto a torture sia prima sia dopo il processo e soprattutto durante la prigionia. Al momento, inoltre, secondo l’ambasciata svedese in Corea del Nord (la quale è anche delegata a curare gli affari USA nel Paese asiatico) altri tre cittadini statunitensi sono trattenuti in custodia dal regime di Kim Jong-Un, di cui il primo condannato per spionaggio a 10 anni di lavori forzati, il secondo per non meglio precisati atti ostili contro lo Stato ed infine il terzo per ragioni ancora ignote.

Si stima che ogni anno circa 4/5mila occidentali visitino il Paese asiatico, anche grazie all’intermediazione dei tour operators cinesi, ma soprattutto che quasi un migliaio di Americani vi si avventuri nonostante le schermaglie verbali tra USA e Corea del Nord siano continue dopo la fine della guerra di Corea. Del resto, pare che il divieto di viaggio (pur entrando in vigore poi soltanto dal mese successivo) possa essere annunciato ufficialmente proprio il 27 luglio, anniversario della fine della guerra coreana.

 

Francesco Gagliardi

 

Foto: The Libertarian Republic


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