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ISTANBUL, 1 MAGGIO 2014 - La Turchia ha vissuto oggi un 1° maggio all'insegna degli scontri. A un anno dalle proteste avvenute a Gezi Park, infatti, si sono verificate forti tensioni fra le forze di polizia e i manifestanti, che hanno deciso di scendere in piazza Taksim, luogo simbolo della grande rivolta anti-governativa di maggio e giugno 2013. La situazione di violenza ha portato all'arresto di almeno 140 persone, al ferimento di altre 90 - di cui 19 agenti della polizia- e all'intossicazione da gas lacrimogenti di buona parte dei feriti.
Fin dalle prime ore della mattinata, circa 40mila agenti antisommossa dispiegati dal governo hanno colpito con idranti, gas lacrimogeni e pallottole di gomma le migliaia di manifestanti che giungevano presso piazza Taksim, nonostante il divieto imposto dal premier Reçep Tayyip Erdogan. Gli scontri sono proseguiti per ore e i giovani dimostranti si sono confrontati con la polizia ricorrendo al lancio di pietre e bottiglie, immersi dal fumo dei lacrimogeni.[MORE]
Anche ad Ankara si è assistito a scene analoghe: 5mila agenti della polizia ha infatti blindato Piazza Kizilay ed hanno impedito ai dimostranti di avvicinarsi alla zona. La scelta dei manifestanti di sfilare nelle piazze che hanno simboleggiato la volontà di protesta del popolo turco, è giunta dopo l'appello dei sindacati di sinistra e dei partiti di opposizione a sfidare il divieto imposto da Erdogan, invocando il diritto garantito dalla Costituzione.
Dal canto suo, il premier turco non arretra e porta avanti la linea dura, impedendo ogni genere di manifestazione a Gezi Park e nelle "piazze della protesta" e reprimendo con la forza qualsiasi tentativo di sfidare i suoi divieti.
Valentina Vitali
(Foto: www.handelsblatt.com)
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