Conferme per il progetto di una filiera agricola e italiana
Economia Emilia Romagna

Conferme per il progetto di una filiera agricola e italiana

martedì 11 maggio, 2010

PARMA - Durante lo svolgimento del Cibus di Parma, si rafforza e trova conferme il progetto di una filiera tutta agricole e italiana. Le imprese agroalimentari calabresi si distinguono per varietà e qualità. Presenti imprese condotte da giovani. Grande attenzione ed interesse per le produzioni 100% italiane. L’ultimo rapporto sull’economia in Calabria conferma le performance dell’agroalimentare.[MORE]

“Gli occhi dei più importanti osservatori e opinion leader del settore in questi giorni sono puntati tutti sul Cibus in corso a Parma - commenta Pietro Molinaro presidente della Coldiretti Calabria presente all’importante kermesse-che ospita una parte significativa dell’alimentare di qualità e che terminerà il prossimo 13 maggio. Notevole per partecipazione e per la qualità delle produzioni esposte è anche la presenza delle imprese agricole ed agroalimentari calabresi con molti giovani che scommettono sul proprio futuro”. All’interno della vasta area dei saloni Cibus – prosegue Molinaro –le imprese alimentari ormai puntano con decisione alla valorizzazione del prodotto al 100% italiano e questo rappresenta la conferma occasione dopo occasione che il progetto di una filiera agricola tutta italiana ormai è una realtà e che il mercato è pronto a questo salto di qualità”.

A comprova che l’agroalimentare è motore ed artefice di sviluppo, lo testimonia l’ultimo rapporto Polos sulla economia presentato presso le Camere di Commercio della regione, nel quale in modo significativo emerge che l’agroalimentare insieme al turismo-binomio che consideriamo vincente – sono i settori che maggiormente danno dinamicità alla economia regionale. Le occasioni di promozione ultimo il Cibus di Parma, - continua Molinaro –non fanno altro che aprire spazi commerciali importanti e valorizzare nel contempo rilevanti giacimenti storico, culturali e ambientali. Siamo sulla strada giusta –conclude Molinaro – e per questo dobbiamo continuare a sventare i due furti che subisce la nostra agricoltura quello di identità e di immagine che ha visto l’agricoltura e l’agroalimentare calabrese, nel 2009, perdere circa un miliardo di €uro a causa della contraffazione del made in Calabria e quello che vede sottopagati i nostri prodotti senza alcun beneficio per i consumatori.


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