Draghi, "La salvezza dell'economia italiana può venire solo dagli italiani"
Economia Lombardia

Draghi, "La salvezza dell'economia italiana può venire solo dagli italiani"

mercoledì 12 ottobre, 2011

MILANO, 12 OTTOBRE 2011 - Nuovo monito del futuro governatore della Bce, Mario Draghi, che avverte, "Abbiamo perso troppo tempo e bisogna agire con rapidità per riportare il Paese al posto che merita in Europa. L'Italia deve salvarsi da sola, senza aiuti esterni: la salvezza e il rilancio possono venire solo dagli italiani. Ma la politica ha il compito insostituibile di trovare il modo di rompere il circolo vizioso» di privilegi, coalizioni di interessi prima che questo renda impossibili, per veti incrociati e cristallizzati, le misure necessarie per la crescita". [MORE]

Draghi, che assumerà formalmente l'incarico di governatore della Bce il prossimo primo novembre, continua sostenendo, "È importante che tutti ci convinciamo che la salvezza e il rilancio dell'economia italiana possono venire solo dagli italiani. "Una nostra tentazione atavica, ricordata da Alessandro Manzoni, è di attendere che un esercito d' Oltralpe risolva i nostri problemi. Come in altri momenti della nostra storia, oggi non è così. E' importante che tutti i cittadini ne siano consapevoli. Sarebbe una tragica illusione pensare che interventi risolutori possano giungere da fuori. Spettano a noi".

Il governatore, ricollegandosi ai festeggiamenti per l'Unità d'Italia, dice, "Nell'anno in cui celebriamo i 150 anni dell'Italia ricordiamo il Risorgimento dei nostri bisnonni nell'Ottocento e l'unità di intenti che nel dopoguerra ci consentì di assicurare il progresso del paese con la Costituzione repubblicana, con la promulgazione delle leggi volte a garantire i fondamentali diritti sociali e civili dei cittadini, con la sconfitta del terrorismo. In quei momenti cruciali si manifestò la concordia di fondo del paese, al di là del necessario e duro confronto politico. Abbiamo oggi bisogno della stessa ispirazione, della stessa intelligenza".

Poi, proiettandosi al suo prossimo ruolo nella Bce, fa un richiamo all'Europa, "Salvando noi stessi contribuiremo in modo decisivo alla salvezza dell'Europa. L'Italia deve rafforzare la sua posizione in Europa, restando fedele alla scelta europeista dei «padri», le classi dirigenti postbelliche ha detto ancora il prossimo presidente della Bce . Restare oggi fedeli alla scelta dei nostri padri, rafforzare la nostra posizione in Europa, significa imprimere un forte impulso alla crescita, ridurre drasticamente il debito pubblico".

Draghi, contina sottolineando il bisogno di tornare ai valori di unità, "L'Italia deve oggi saper ritrovare quella condivisione di valori comuni che, messi in sordina gli interessi di fazione, è essenziale per mobilitare le energie capaci di realizzare in anni non lontani, una rigogliosa crescita economica e di offrire credibili speranze alle nuove generazioni. E poi, citando l'economista Carlo Cipolla, "L'Italia prospera quando sa produrre cose che piacciono al mondo", Draghi indica quella che per lui è la strada da seguire.

Prosegue il suo discorso, ribadendo l'importanza dei giovani, senza i quali "non si cresce". Per questo bisogna rimuovere le rigidità che impediscono lo sviluppo delle potenzialità delle giovani generazioni al fine di riportare l'economia italiana al rilancio, "un dovere non più eludibile che abbiamo nei confronti dei giovani, un quarto dei quali sono senza lavoro".

Infine, Draghi conclude il suo intervento, evidenziando l'importanza di realizzare riforme strutturali, "Perchè è tanto difficile realizzare interventi in grado di invertire il trend negativo degli ultimi anni? Interventi necessari in ambiti essenziali: giustizia civile, sistema formativo, concorrenza soprattutto nel settore dei servizi e delle professioni, infrastrutture, spesa pubblica, mercato del lavoro e sistema di protezione sociale".

 

Rosy Merola


Autore
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