FotOOpposte, progetto di Elena Givone e Luca Abete: intervista alla fotografa
Interviste Calabria

FotOOpposte, progetto di Elena Givone e Luca Abete: intervista alla fotografa

martedì 22 luglio, 2014

COSENZA, 22 LUGLIO 2014 - Il progetto FotOOpposte, nato da un'idea della fotografa Elena Givone e del conduttore televisivo e curatore di inchieste Luca Abete, sarà in esposizione a origliano Calabro (Cosenza) fino al 15 Settembre.

Elena Givone ha risposto alle domande di InfoOggi in merito al progetto, realizzato nello Sri Lanka nel 2013.

Qual è lo scopo del progetto fotografico FotOOpposte?
«Lo scopo principale è quello di divertirsi con la fotografia ed esplorare nuovi ambienti, nuovi luoghi. Poi, ovviamente, vi è lo scopo di dare due sguardi opposti e di riuscire a mostrare quello che, normalmente, il fotografo non riesce ad immortalare, ovvero ciò che si trova alle sue spalle. Quindi, nasce questa duplicità di significati».[MORE]

Perchè avete scelto proprio lo Sri Lanka?
«Perchè io sto aprendo una scuola di fotografia nello Sri Lanka, progetto che verrà ultimato entro un paio d'anni. Lo scorso anno dovevo fare lì un workshop fotografico, ne ho approfittato per invitare Luca Abete ed è nato FotOOpposte. Abbiamo deciso di inventarci qualcosa di nuovo, un nuovo linguaggio fotografico da utilizzare durante questo viaggio, così abbiamo dato vita al progetto FotOOpposte».

C'è una foto in particolare, alla quale è più affezionata?
«Sicuramente quella dove siamo nell'acqua appesi ai bastoni dei pescatori, perchè è stata un'avventura arrivarci. Non ci sarei mai andata se non fosse stato per FotOOpposte: non mi sarei mai appesa al bastone dei pescatori per scattare una fotografia da quel punto di vista. Senza il progetto FotOOpposte non avrei mai avuto quello sguardo e quella voglia di arrampicarmi lì sopra. Avevamo le macchine fotografiche dentro ad un sacchetto di nylon e ci siamo arrampicati in mezzo all'Oceano: è stato abbastanza surreale arrivarci. Mi piace moltissimo, perchè a parte il richiamo alla foto storica di Steve McCurry dei pescatori sui pali dello Sri Lanka, è un punto di vista assolutamente inedito».

 

Qual è la foto a cui è più affezionato Luca Abete?
«La sua è sicuramente quella della motocicletta-negozio, perchè davanti si vede solamente un signore, con la motocicletta, mentre da dietro si riescono a vedere cinque persone, che non si sarebbero viste se non ci fosse stata la mia fotografia nello stesso istante».

Che cosa vi ha colpiti maggiormente della popolazione locale?
«Indubbiamente il sorriso, perchè sono persone che hanno assolutamente bisogno di sorridere, quindi sono sempre estremamente gentili, aperti ed, appunto, con un sorriso aprono tutte le porte. Siamo anche entrati in casa delle persone. Frequento lo Sri Lanka da due anni e insegno alla gente del posto, per via di questa scuola che sto aprendo, per cui li conoscevo già, però anche Luca Abete è rimasto meravigliato dal fatto che sono persone gentilissime e molto pacifiche. Non ci si riesce a capacitare del perchè ci sia stata una guerra lunga trent'anni, anche perchè, essendo la popolazione per l'80% buddhista, non si riesce a capire una ragione».

Raccontare un viaggio attraverso FotOOpposte è un'idea inedita: come è nata?
«E' nata per caso, come nascono la maggior parte delle idee. Io e Luca Abete ci siamo conosciuti ad una conferenza sull'autoritratto nel 2011, dove lui parlava della sua “One Photo One Day” ed io parlavo della mia esperienza sull'autoritratto, che ormai pratico da dieci anni. Quello stesso giorno, a pranzo, abbiamo giocato dicendoci: “Perchè non ci mandiamo un autoritratto al giorno?”. Abbiamo dunque dato origine a questo gioco, che si chiamava “Mezzogiorno di Foto”: ogni giorno, a mezzogiorno, in qualsiasi posto noi fossimo, ci scattavamo un autoritratto, ognuno con una sveglia, che ci eravamo inviati a vicenda. Era dunque iniziata questa sfida e chi inviava la foto più tardi, perdeva. Ci inviavamo queste foto tramite l'applicazione per cellulari Whatsapp, poi dopo un anno ci siamo incontrati di nuovo, per alcune fotografie ad Avellino, e gli ho proposto il viaggio nello Sri Lanka. Ci siamo dunque inventati qualcosa di nuovo, per raccontare il posto, e così è nato FotOOpposte. Ci siamo detti: “Perchè io non fotografo te e tu non fotografi me nello stesso istante?”. E' un po' come fotografarsi allo specchio, c'è sempre questa dualità nel significato dell'autoritratto, premendo il tasto per scattare la fotografia nello stesso momento. Il progetto aveva quindi anche la valenza dualistica, però non vi erano specchi, eravamo insieme, nello stesso istante, nello stesso posto. Ovviamente, siamo anche due giocherelloni, per cui ci piace giocare con la fotografia, io ne ho fatto un lavoro, ma anche Luca Abete la ama molto, perciò è piacevole fotografare insieme».

Come è stato lavorare con Luca Abete?
«Per me non è un lavoro, è piacere: ci divertiamo. E' super-divertente, siamo davvero due giocherelloni, diciamo sempre che io sono la versione femminile di Luca Abete e lui è la versione maschile di me, anche perchè, alla fine, siamo molto simili. Ci troviamo molto in sintonia, sulle idee, sui luoghi, come due bambini! E' molto divertente!»

Avete in mente di realizzare altri progetti insieme?
«Si, abbiamo sicuramente in mente di continuare FotOOpposte e troveremo nuovi luoghi. Ci stiamo organizzando per questa Estate, per una nuova tappa, e presto vi faremo sapere la meta».

Si tratta di un progetto interessante...
«Si, parlando con altri colleghi, abbiamo riflettuto sul fatto che il reportage fotografico in sé è “morto”, perchè tutti hanno una macchina fotografica o un cellulare. Per questa ragione, è semplice scattare una fotografia da qualunque posto ed inviarla al giornale. Non c'è più bisogno del fotografo che stia sul fronte, per cui FotOOpposte è anche una nuova versione sia della fotografia di viaggio, che del reportage, perchè sussistono condizioni per le quali si deve rappresentare la vita che scorre in mezzo. Il fotografo fa parte di quella vita, non a livello sociologico, ma nel senso che ti trovi lì in quell'istante. Con FotOOpposte è possibile anche immortalare il fotografo, che in quel momento si trova sul posto. Secondo me è una nuova frontiera della fotografia, perchè “ci si mette la faccia”, ma anche perchè i soggetti fotografati e la realtà prendono nuove forme. Il progetto è molto curioso anche per me, perchè fino ad ora ho sempre lavorato in modo classico, questa istantaneità e questa freschezza mi sorprendono moltissimo e mi affascinano».

Cos'è per te la fotografia?
«Da quando ho deciso di vivere con lei è stata sempre la mia vita, ho inseguito e realizzato il sogno di diventare fotografa. Adesso è una compagna, perchè non passa un giorno che io non scatti una fotografia, tutto quello che faccio è legato a lei. Infatti, sto progettando questa scuola di fotografia nello Sri Lanka per portarla sul posto, dato che lì è assolutamente una novità. Sto cercando di portarla in un luogo dove non è ancora stata presa veramente in considerazione. La fotografia è la mia migliore amica, è sempre con me, in qualsiasi istante ho sempre lei. Mi aiuta ad essere testimone, con una fotografia si possono dire più di mille parole, quindi è stata una grandissima scoperta che mi ha portato fino a qui. La mia “epopea fotografica”, come la definisco, è stata molto rapida, perchè ho inseguito il mio sogno ed è stato tutto molto veloce. Questa è una cosa che dico sempre anche ai miei studenti: per prima cosa bisogna crederci, perchè solo così ci crederanno anche gli altri».

Per Approfondire
Sito Web FotOOpposte
Pagina Facebook FotOOpposte
 

(Foto da Facebook.com/fotoopposte)


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