Percorsi di legalità per una pedagogia che abbatta i cattivi maestri di vita
Pubblica Istruzione Calabria

Percorsi di legalità per una pedagogia che abbatta i cattivi maestri di vita

martedì 9 maggio, 2017

Percorsi di legalità per una pedagogia che abbatta i cattivi maestri di vita.
CATANZARO, 09 MAGGIO - In prima linea, difronte alle tematiche sulla legalità e sugli interventi istituzionali ed educativo-formativi spettanti alla scuola, l’Istituto Comprensivo Catanzaro Est, presieduto  dalla Dirigente Alba Flora Mottola in collaborazione con l’Associazione Universo Minori rappresentato da Rita Tulelli e con la partecipazione dell’Onorevole Angela Napoli ,Roberto Coppola Primo Dirigente della Polizia di Stato  e Don Giacomo Panizza, ha promosso e realizzato presso la Sala Consiliare del Comune di Catanzaro un  incontro formativo sul   tema "Legalità" e sui suoi molteplici percorsi differenti ma convergenti.[MORE]

I relatori infatti, di diversa matrice ideologico-professionale hanno evinto, ciascuno in stretta relazione alla personale esperienza e settore operative le complesse dinamiche del dilagare del fenomeno mafioso.

Apre il convegno Rita Tulelli , che enuclea le problematicità oggettive di un’educazione rivolta ai giovani detenuti. Il bisogno che essi hanno di non rimanere avulsi dal contatto con la società e le iniziative che volta in volta vengono promosse per favorire la possibilità di un inserimento in un futuro nel quale per loro si apriranno i cancelli che li separano dal mondo. Tutto questo attraverso una pedagogia di aiuto unita all’istruzione.

-“L’importanza dell’azione pedagogica che valuti e identifichi nella formazione la costruzione in primis di valori etici civici e sociali - afferma la Dirigente Scolastica Mottola- non può che passare essenzialmente dalla scuola, che non può promuovere lo sviluppo della personalità ignorando i mali che squalificano l’identità del territorio su cui si opera”-.

Proprio sull’importanza di svelare questa sua identità nell’accezione specifica di “Ndragheta”, si è formulato l’intervento dell’Onorevole Angela Napoli, membro della Commissione antimafia e da sempre impegnata contro la criminalità organizzata.

Evocando ricordi indelebili inerenti alla sua militanza come docente e come preside l’onorevole ha evinto quanto siano profondamente radicati nella cultura familiare i riti di ideologia a tendenza mafiosa. Riti che inevitabilmente si convertono in atteggiamenti a scuola. E quanto sia delicato e difficile l’intervento della stessa istituzione, dove in realtà risulta difficilissimo menzionare la parola Ndragheta da docente a discente, nella creazione spontanea di un muro di chiusura verbale.

E invece Angela Napoli con umiltà e determinazione suggerisce -“Bisogna trovare il coraggio di pronunciarla ai nostri ragazzi…ai vostri alunni e farne realizzare concetto. Gli studenti non possono crearsi una coscienza valoriale se ignari, nella scuola, di una illegalità che investe pur trasversalmente il loro vissuto, che ostacola il loro futuro rendendoli soggetti che subiscono nel silenzio di un territorio . Ma se nel territorio gli enti , le associazioni e tutte le istituzioni a partire dalla scuola interagiscono, allora si realizza la strada della legalità e la fine del silenzio . Questo si è inteso dal rappresentativo ed incisivo intervento del Dott. Coppola , Primo Dirigente della Polizia di Stato.

L’abbattimento di questo silenzio attraverso un’educazione alternativa è per Don Giacomo Panizza la chiave per iniziare a chiudere le porte ad una “pedagogia mafiosa” prodotta da questi "cattivi insegnanti" criminali che insegnano ai giovani il potere della forza e li allenano a collocare in secondo piano i sentimenti. E in una imposizione rigida e ripetitiva di comportamenti riescono a tenere sotto pressione e paura interi quartieri e città.

Spogliarsi di forme auliche e di demagogia e presentarsi difronte ai ragazzi vittime di questo male, con la volontà di agire, di proporre, di andare incontro alle situazioni di prevaricazione saranno gli unici metodi per ostacolare la pedagogia mafiosa...per una mafia che purtroppo educa elevandosi come dottrina di facile carriera; una dottrina mafiosa che svalorizza la scuola perchè nella più profonda razionalità criminale la scuola e l’istruzione che essa offre rappresentano la via per la libertà e la formazione di una coscienza dei valori di giustizia e onestà.

Lucia Gentile


Autore
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