PALERMO, 11 OTTOBRE 2011 – Da accusatore ad accusato. È questa la sorte toccata nei giorni scorso a Francesco Geraci (nella foto), capitano dei Nuclei antisofisticazioni e sanità (Nas) del capoluogo siciliano, accusato da fonte anonima per truffa militare. Nei mesi scorsi ha indagato sulle presunte truffe delle cliniche private palermitane e sugli acquisti compiuti dall'Azienda sanitaria provinciale.[MORE]
Ora Geraci è al Battaglione, ad occuparsi di compiti amministrativi.
Sindacalista del Cocer – il consiglio centrale di rappresentanza dell'Arma dei carabinieri – è finito sotto indagine per aver ottenuto la diaria per le attività sindacali, dichiarando di essere stato impegnato più a lungo di quanto non fosse realmente avvenuto e, dunque, appropriandosi indebitamente di una cifra compresa tra i 300 ed i 400 euro.
Geraci ha risposto, attraverso dichiarazioni spontanee, che la partecipazione all'attività sindacale sarebbe stata minore rispetto a quella dichiarata solo per «non sottrarre troppo tempo al servizio».
Per questo è finito sotto indagine prima davanti alla Procura ordinaria e poi davanti a quella militare di Napoli, a cui il fascicolo è stato trasferito per competenza (le attività di rappresentanza sindacali sono infatti considerate interne all'Arma).
La domanda, comunque, rimane: truffa (del fu indagatore) o vendetta (degli indagati)?
Nei giorni scorsi, intanto, nuova “puntata” dell'affaire sulle cliniche private (di cui InfoOggi.it vi ha raccontato qualche giorno fa, qui e qui gli articoli): Giuseppe Antonio Iannello, dirigente dell'unità operativa della Chirurgia d'urgenza di Villa Sofia, è stato sospeso dal servizio dalla direzione generale. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Amelia Luise, Iannello avrebbe dirottato pazienti dal pronto soccorso di Villa Sofia alla clinica Noto-Pasqualino. Insieme a lui, il procedimento ha coinvolto anche quattro medici che avevano certificato l'assenza di posti letto nella struttura. Ora dovranno rispondere dell'accusa di falso.
Andrea Intonti
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