'Ndrangheta: amministrazione giudiziaria Avr e Ase. Inchiesta Dda su rapporti imprenditori-cosche
Cronaca Calabria Reggio Calabria

'Ndrangheta: amministrazione giudiziaria Avr e Ase. Inchiesta Dda su rapporti imprenditori-cosche

martedì 9 giugno, 2020

REGGIO CALABRIA, 9 GIU - Le società Avr e Ase con sede a Roma, sono state sottoposte ad amministrazione giudiziaria, e la Hidro Geologic Line a controllo giudiziario nell'inchiesta della Dda di Reggio Calabria. I provvedimenti sono stati eseguiti dai carabinieri. La società avrebbe avuto rapporti con imprenditori intranei o comunque collegati con cosche di 'ndrangheta e con amministratori pubblici in un contesto di relazioni di scambio. Avr è capofila di un polo imprenditoriale con 34 tra sedi, impianti e distaccamenti, un volume di affari di 200 milioni e 2.500 dipendenti.

I provvedimenti sono stati emessi dal Tribunale di Reggio Calabria - Sezione misure di prevenzione ed eseguiti dai carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria coadiuvati dal Reparto operativo Carabinieri per la Tutela Ambientale di Roma. Dalle indagini, coordinate dalla Dda reggina, secondo l'accusa è emerso che l'espansione territoriale di AVR è stata determinata dalla permeabilità aziendale agli interessi mafiosi ed a quelli della cosiddetta "cattiva politica".

Un'attitudine che per gli investigatori rendeva la società "perfettamente consonante" agli interessi criminali, divenendo "perfettamente funzionale" alla prosecuzione e all'espansione dei sistemi di potere che governano il territorio. Il polo imprenditoriale oggetto della misura di prevenzione è attivo a Reggio Calabria nei settori del ciclo integrato dei rifiuti per il comune di Reggio Calabria e di diversi comuni della provincia, con la raccolta porta a porta, il trasporto, il trattamento, il recupero dei rifiuti e la pulizia del suolo; la gestione della rete stradale della Città Metropolitana di Reggio Calabria; l'appalto per la strada "Gallico - Gambarie", particolarmente importante per le ricadute turistiche sul territorio reggino.

Per il Tribunale, le indagini della Dda hanno fatto emergere la sussistenza rapporti di stabile ed oggettiva agevolazione tra l'esercizio delle attività economiche della Avr ed imprenditori appartenenti o collegati alle cosche della 'ndrangheta collusi. Secondo l'accusa è stato accertato, in particolare, che imprese riferibili a cosche operanti nei mandamenti Tirrenico e Ionico sono state, reiteratamente e colpevolmente, agevolate con l'affidamento e l'esecuzione di opere nel settore edile e manutentivo.

Anche riguardo al ciclo dei rifiuti e della pulizia del suolo è stata riconosciuta dal Tribunale, spiegano gli investigatori, l'agevolazione degli interessi di alcune storiche cosche egemoni in città ed inserite tradizionalmente in questo segmento economico. In questo contesto un ulteriore elemento di condizionamento dell'attività della Avr, secondo i carabinieri, è riconducibile non direttamente all'infiltrazione mafiosa bensì all'instaurazione di rapporti di scambio con amministratori pubblici infedeli, funzionali, da un lato, ad assicurare a loro utilità ed interessi privati, compresa l'acquisizione del consenso elettorale mediante la prassi delle richieste di assunzione e di gestione clientelare delle politiche aziendali, e dall'altro ad assicurare alla società un ampliamento dei profitti attraverso l'allentamento dei controlli sul suo operato.(Ansa)


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