REGGIO CALABRIA, 16 MAGGIO 2015 - È arrivata nel porto di Reggio Calabria la nave Espero della Marina Militare con a bordo 617 persone, tra cui 191 minori tutti accompagnati. Le condizioni dei migranti, provenienti tutti dall'area sub sahariana, sono discrete, anche se ci sarebbero una cinquantina di casi di scabbia.[MORE]
Espletate le formalità, in 520 partiranno a bordo di alcuni pullman, in attesa nel piazzale antistante il porto, che li condurranno in Piemonte, Lombardia, Veneto, Marche e Toscana. Oltre ai minori tra gli immigrati sbarcati ci sono 322 uomini e 104 donne che provengono da Burkina Faso, Costa d'Avorio, Eritrea, Gambia, Guinea, Mali, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Somalia e Sudan.
A terra, dopo il loro arrivo, è scattato il piano di primo soccorso e assistenza concordato nel corso di una riunione svoltasi ieri pomeriggio, convocata dal prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, con la presenza delle forze di polizia, del Comune di Reggio, della Provincia, della Capitaneria di Porto, dell'Azienda ospedaliera, del 118, delle associazioni di volontariato, del coordinamento ecclesiale e della Croce Rossa italiana. È previsto che a Reggio rimanga un gruppo di 90 immigrati.
A primo acchito la decisione dell'Unione europea sull'immigrazione è una vittoria dell'Italia che si è spesa moltissimo per coinvolgere tutta l'Europa nell'accoglienza ai profughi migranti. Ma è proprio nel problema della ripartizione per ciascun Paese che il successo rischia di trasformarsi in un ennesima beffa. Il trattato di Dublino prevede infatti che i migranti debbano rimanere nel Paese dove sono sbarcati, cioè per la maggior parte in Italia. Ora, la relocation decisa dalla Commissione prevede che la folla dei migranti andrà divisa in quote diseguali tra 25 Paesi, tenendo conto delle loro popolazioni, del Pil, del tasso di disoccupazione.
Ma l'Inghilterra di Cameron minaccia di lasciare l'Unione se la Gran Bretagna sarà obbligata ad ospitare anche un solo migrante. Ferma opposizione all'introduzione delle quote obbligatorie per l'accoglienza dei migranti nell'Ue espressa anche dalla Repubblica ceca e dalla Slovacchia. Per la Gran Bretagna, i migranti che attraversano il Mediterraneo per raggiungere l'Europa dovrebbero essere respinti, ha detto il ministro britannico dell'interno, Theresa May, in un editoriale pubblicato sulTimes. "L'Ue dovrebbe lavorare per stabilire dei siti di accoglienza sicuri in Africa del Nord, con un programma attivo di ritorno" dei migranti, ha scritto il ministro britannico.
Costruire campi d’identificazione in Africa, nei cinque Paesi della fascia sub sahariana, e lì respingere o accettare le richieste d’asilo, dirottando da subito i migranti nei vari Stati europei: questa la proposta del governo italiano. Ma, ha puntualizzato Federica Mogherini, "non ci saranno interventi di terra", contrariamente a quanto aveva anticipato il Guardian.
Intanto il governo e l'esercito libici a Tobruk ribadiscono il monito "a non toccare la sovranità dello Stato e avvertono tutte le imbarcazioni a non entrare nelle acque territoriali libiche se non dopo un coordinamento con gli organi competenti". In caso di violazione il governo provvisorio "reagirà con bombardamenti come quelli contro il cargo turco".
La disastrosa situazione in cui versa l’Italia in merito all’immigrazione è enfatizzata dalla perdita della dignità di uomini, donne e bambini a cui l'intera Europa e la burocrazia ad essa annessa non ha ancora saputo dare una ragionevole risposta.
Luna Isabella
(foto da infooggi.it)
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