Uccide in preda ad un "tempesta emotiva", pena dimezzata
Cronaca Emilia Romagna Bologna

Uccide in preda ad un "tempesta emotiva", pena dimezzata

sabato 2 marzo, 2019

BOLOGNA, 2 MARZO- La Corte di assise di appello di Bologna dimezza una pena per omicidio.

Si tratta della morte di Olga Matei, uccisa per gelosia, a Riccione, dal compagno, Michele Castaldi, con cui aveva una relazione da solo un mese, il 5 ottobre del 2016. L’uomo aveva messo fine alla vita della donna strangolandola a mani nude, azione che lo aveva condannato, in primo grado, a 30 di reclusione con l’accusa di omicidio aggravato da motivi abietti e futili, lo stesso Castaldo aveva confessato: "Ho perso la testa perché lei non voleva più stare con me. Le ho detto che lei doveva essere mia e di nessun altro. L'ho stretta al collo e l'ho strangolata".

In secondo grado la pena è stata ridotta a 16 anni. I giudici hanno riconosciuto l’aggravante ma hanno concesso le attenuanti generiche in quanto l’assassinio è avvenuto in preda ad una “tempesta emotiva”. Nella sentenza si legge: “Sebbene la gelosia provata dall'imputato fosse un sentimento certamente immotivato e inidoneo a inficiare la sua capacità di autodeterminazione tuttavia essa determinò in lui, a causa delle sue poco felici esperienze di vita, quella che il perito psichiatrico che lo analizzò definì una soverchiante tempesta emotiva e passionale, che si manifestò subito dopo anche col teatrale tentativo di suicidio", sperimentato con l’assunzione contemporanea di vino e farmaci. Conclude la Corte: “Una condizione- quella di Castaldi- certamente non idonea a influire sulla misura della responsabilità penale".

Ludovica Portelli 


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