

Addio ad Antonello Fassari, il più umano dei “Ciceroni”: Claudio Amendola lo saluta così, “Sarai per sempre mio fratello”
Morto Antonello Fassari, l’oste dei "Cesaroni": il ricordo commosso di Claudio Amendola
ROMA – È morto a 72 anni Antonello Fassari, indimenticabile volto della televisione italiana, noto al grande pubblico per il ruolo dell’oste Cesare nella serie “I Cesaroni”, ma con una carriera ben più vasta e intensa. A darne l’annuncio è stato Claudio Amendola, compagno d’avventura sul set e amico fraterno, che ha affidato all’ANSA un messaggio carico di emozione: “Sarai per sempre mio fratello”.
Un talento cresciuto sulle tavole del palcoscenico
Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico nel 1975, Fassari ha costruito le sue fondamenta artistiche nel teatro, dove ha affinato un’ironia raffinata e mai banale. Prima della notorietà televisiva, il suo volto era familiare nei circuiti teatrali romani, dove portava in scena personaggi spesso profondi, sempre autentici.
Dall’ironia di “Avanzi” al cuore di “I Cesaroni”
Antonello Fassari è stato uno dei protagonisti del programma satirico “Avanzi”, cult degli anni ‘90 che ha lanciato un nuovo modo di fare televisione, pungente e intelligente. Ma è con “I Cesaroni”, trasmesso su Canale 5 dal 2006, che Fassari ha raggiunto la fama popolare, vestendo i panni del ruvido ma tenero Cesare, fratello maggiore e gestore dell’osteria di famiglia. Un personaggio che ha fatto ridere e commosso milioni di spettatori, e che oggi rappresenta una delle immagini più amate della TV italiana.
Amendola: “Mi aspetto che borbotti da lassù”
Commosso e incredulo, Claudio Amendola ha raccontato il legame speciale che lo univa a Fassari:
“Sapevamo della malattia bastarda che lo aveva colpito, ma non eravamo pronti. Per me è un pezzo di vita che va via. È dura anche parlare. Mi aspetto che stia borbottando da qualche parte lassù”.
Il set de “I Cesaroni” era per molti più di un semplice lavoro. Era una seconda famiglia. Dietro le quinte, raccontano i colleghi, Antonello era un punto fermo: ironico, affettuoso, capace di battute fulminanti anche nei momenti più tesi.
Un aneddoto dietro le quinte
Un tecnico di scena, ricordando le riprese della terza stagione, ha raccontato:
“Un giorno, in pausa pranzo, stavamo tutti in silenzio perché si era rotta la macchina del caffè. Fassari arriva con una moka da casa e dice: ‘Io senza caffè non recito, fate vobis’. Da lì, ogni pausa diventò un piccolo rituale intorno alla sua moka”.
Un addio che pesa come una risata mancata
Antonello Fassari se ne va lasciando dietro di sé una scia di affetto sincero e un’eredità artistica che vive nella memoria collettiva di chi ha riso, pianto e vissuto insieme a lui.
La nuova stagione de “I Cesaroni”, già in fase di lavorazione, sarà dedicata alla sua memoria.