Padre Dall'Oglio potrebbe essere ad Aleppo in un carcere dell'Isis

venerdì 19 dicembre, 2014

LONDRA, 19 DICEMBRE 2014 - Rami Abdel Rahaman, presidente dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, ha dichiarato ad Aki-Adnkronos che Padre Paolo Dall'Oglio sarebbe <<vivo e detenuto in un carcere dello Stato Islamico>> tra Raqqa e Aleppo. [MORE]

La notizia, riportata dall'agenzia il 19 dicembre, non sembra essere stata confermata ma la fonte, Abdel Rahaman, il cui Osservatorio con sede londinese è portavoce dell'opposizione democratica al regime di Bashar al-Assad, sostiene che le trattative per il rilascio siano in corso anche se ulteriormente complicate da <<una richiesta di riscatto spropositata>> causante interruzioni frequenti delle stesse. Non sono stati divulgati i nomi delle parti attive nella mediazione, non c'è stata alcuna rivendicazione e, aggiunge Rahaman, coloro che affermano di detenere il gesuita, nonostante le svariate richieste, non hanno mai fornito alcuna prova visiva della verità di tali attestazioni.

Padre Paolo Dall'Oglio, gesuita romano, ha lavorato e vissuto per quasi 30 anni in Siria fondando il monastero Deir Mar Musa con lo scopo di ricostituire la comunità e permettere la comunicazione interreligiosa. Scomparso a Raqqa, Nord della Siria, nel luglio 2013 sono state diverse le notizie contrastanti che lo hanno riguardato, dalla presunta esecuzione susseguitasi al rapimento, al sequestro operato da jihadisti sunniti dell'Isis.

Padre George Abu Khazen, vicario apostolico latino, e monsignor Jean Clement Jeanbart, arcivescovo greco melkita di Aleppo hanno dichiarato al Sir, Servizio informazione religiosa, di non avere notizie certe in merito, e che tale possibilità non sarebbe da escludere ma essendo particolarmente complicata la situazione ad Aleppo << è molto difficile avere notizie e verificarle>>.

Fonte foto: produzionidalbasso.com

Ilary Tiralongo

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