Campi Flegrei: segni di risveglio secondo gli scienziati
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Campi Flegrei: segni di risveglio secondo gli scienziati

giovedì 22 dicembre, 2016

NAPOLI, 22 DICEMBRE - I processi attualmente in corso ai Campi Flegrei "potrebbero evolvere verso un'eruzione". E’ quanto riportato in uno studio, pubblicato martedì 20 dicembre sulla rivista scientifica Nature Communication. Lo studio realizzato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in collaborazione con l’Università di Palermo, l’Università Roma Tre e l’Université de Savoie Mont Blanc a Chambery, in Francia.[MORE]

Per la prima volta è stata identificata una soglia di pressione durante il processo di risalita del magma nella crosta, raggiunta la quale, un “risveglio” (unrest) vulcanico potrebbe innescare il rilascio di fluidi e gas. Secondo lo studio, il vulcano, potrebbe essere vicino ad un punto di pressione critica. Risalendo verso la superficie, il magma perde pressione e elevate quantità di acqua, in stato di vapore ad alta temperatura. Le rocce, riscaldate dalle grandi quantità di vapore, si indeboliscono, perdendo la loro resistenza meccanica, determinando un’accelerazione del risveglio vulcanico.

I Campi Flegrei, un vulcano attivo nell’area napoletana, sono in uno stato di unrest da decenni . Dallo studio però non è possibile dire quando il vulcano potrebbe eruttare, ma l'eventualità sarebbe molto pericolosa per circa 500mila persone che vivono all'interno e nei pressi della caldera. In questo periodo, sono stati rilevati segni di riscaldamento. Inoltre l'attività sismica di basso livello è recentemente aumentata. Una caratteristica della zona è il deformarsi dei suoli conosciuto come “bradisismo”, un fenomeno legato all’ attività vulcanica che consiste nel sollevamento e abbassamento del suolo. Dal 1982 al 1984 il bradisismo ha causato un innalzamento del suolo che portò il sollevamento delle banchine all’altezza di circa 3 metri. Dopo una lenta discesa, il sollevamento è ripreso dal 2005 fatto che ha portato nel 2012 a decretare una variazione dello stato di attività, da verde (‘quiete’) a giallo (‘attenzione scientifica’).

L’ultima eruzione del sito è avvenuta nel 1538, quando è stato espulso abbastanza nuovo materiale per creare il Monte Nuovo. La caldera ha 39.000 anni e si è formata dalla più grande eruzione della storia europea degli ultimi 200.000 anni. Uno studio del 2010, pubblicato sulla rivista Current Anthropology, ha suggerito che questo “sfogo preistorico” innescò un “inverno vulcanico” che portò alla scomparsa dei Neanderthal.

Considerando l'elevato rischio vulcanico, l'area dei Campi Flegrei è ormai sottoposta a monitoraggio costante, soprattutto da parte dell'Osservatorio Vesuviano, il più antico osservatorio vulcanologico del mondo.

(fonte immagine Voce di Napoli)

Caterina Apicella


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