Carchidi (Cgil) interviene su sciopero Abramo Customer Care
Cronaca Calabria

Carchidi (Cgil) interviene su sciopero Abramo Customer Care

giovedì 13 maggio, 2010

CROTONE - Carchidi (SLC-CGIL): “Lavoratori vittime di committenti interessate al mero profitto economico, favorite da una totale carenza di politiche a tutela dei lavoratori del Governo” Nel corso della scorsa settimana si sono svolti una serie di incontri con l’Azienda Abramo Customer Care in relazione all’imminente revoca del contratto in essere con 3 Italia che interessa, ed ha interessato, 250 lavoratori in Calabria.
E’ fatto noto che 3 Italia ha inteso realizzare la sua attività altrove a seguito di una scellerata politica economica volta al raggiungimento di risultati finanziari che fan si che la gara di assegnazione della commessa sia stata aggiudicata da un’altra azienda capace di fare una offerta economica che non consente neanche di coprire le spese derivanti dalla sola retribuzione da riconoscere ai lavoratori impiegati. Per far fronte a quanto denunziato le segreterie regionali di SLC-Fistel-Uilcom e UGLTelecomunicazioni, si sono contestualmente attivate al fine di ricercare attraverso le Segreterie Nazionali un urgente incontro con 3 Italia per meglio comprendere le dinamiche industriali di questa azienda e per tutelare i livelli occupazionali in Calabria.[MORE]
Dopo una attenta analisi economica ed occupazionale volta a ricercare soluzioni condivise atte a non ridurre il perimetro occupazionale in Azienda, SLC-FISTel-UILCOM e UGL hanno esplorato tutte le possibili alternativa agli ipotizzati trasferimenti ed infine hanno registrato la volontà aziendale di trasferire il personale in eccedenza presso altre sedi (Montalto) laddove, per far fronte a questo nuovo ingresso di organico, non saranno riconfermati i lavoratori con contratto a tempo determinato e sono state sospese le stabilizzazioni dei lavoratori a progetto.
Le OO.SS. hanno fortemente stigmatizzato tale ipotesi ritenendo in via prioritaria di dover percorrere la strada della delocalizzazione dell’attività lavorativa e non quella del trasferimento del lavoratore.
“Abbiamo investito del problema le segreterie nazionali – ha affermato Daniele Carchidi per la SLC-CGIL- perché una operazione del genere, alla luce delle perdite occupazionali di altri siti produttivi, va a martoriare una terra già bistrattata quale quella calabrese”.
Dopo la crisi del Gruppo Phonemedia e la contestuale perdita di oltre duemila posti di lavoro, questo è un altro duro colpo per la Calabria. Infatti questo spostamento d’attività andrà a colpire altre 180 famiglie calabresi con familiari occupati nel settore call center.
“Questa è l’ennesima dimostrazione di una carenza totale di politica industriale del governo nel settore call center – ha proseguito nella sua dichiarazione Carchidi – un governo che naviga a vista, attuando politiche sconsiderate che creano fenomeni di dumping che vanno a sfavorire regioni già di loro mal concie”.
La concessione di contributi da parte del governo ad un neonato call center a L’Aquila, con conseguente abbattimento del costo del lavoro, ha fattosi che 3 Italia trasferisse lavoro per circa 200 persone da Crotone a L’Aquila.
“I lavoratori dell’Abramo Customer, qualora si concludesse con esito negativo questa vicenda – prosegue il sindacalista della CGIL - sarebbero ulteriori vittime di scellerate delocalizzazioni e concorrenze sleali con appalti al massimo ribasso, ultimamente messe in atto dalle maggiori aziende del settore, senza alcuna regolamentazione a difesa dei lavoratori da parte del governo”
Di certo le ragioni su cui con forza si richiede il mantenimento di questa attività lavorativa sul sito crotonese, nulla hanno a che vedere con logiche di campanilismo, o di mancanza di solidarietà Tutt'altro, tengono a precisare le organizzazioni sindacali del settore. Massima solidarietà alle popolazioni dell'Abruzzo, martoriate dal terremoto dello scorso anno, infatti l’opera del sindacato è rivolta contro le committenze nazionali, che accordando appalti al massimo ribasso stanno delocalizzando attività anche al di fuori del perimetro nazionale, come ad esempio in Romania, Tunisia, Albania.
“Da diverso tempo la Segreteria nazionale SLC sta attuando campagne di sensibilizzazione nei confronti del governo e delle aziende di maggior committenza (Telecom, Vodafone, Wind ecc..) – ha affermato in conclusione Carchidi – al fine di bloccare processi di delocalizzazione che accentuerebbero un problema occupazionale nella nostra nazione, specie al sud, ed in regioni come la Calabria che occupano oltre 10mila persone nel settore call center.” L’azione sindacale si svilupperà in questi giorni nel sensibilizzare istituzioni ed enti nel sostenere una politica industriale di settore, che blocchi questo processo di delocalizzazione da parte delle aziende committenti. A tal fine giorno 14 maggio, SLC, Fistel, Uilcom e UGLTelecomunicazioni, insieme alle rispettive confederazioni provinciali di Crotone, in occasione dello sciopero proclamato per le lavoratrici ed i lavoratori del settore H3G del sito produttivo di Crotone hanno indetto una manifestazione pubblica presso la Prefettura di Crotone. All’iniziativa di protesta sono stati invitati a partecipare tutte le istituzioni locali, dal Sindaco di Crotone al Presidente della Provincia, al governatore della Calabria Scopelliti, al fine di sensibilizzare le stesse, e l’opinione pubblica, su un dramma sociale che potrebbe da qui a poco intaccare ulteriormente lavoratori della Città di Crotone.


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