Con l'aumento dell'IVA ordinaria, si stimano 4,9 milioni di euro aggiuntivi per l'Erario
Economia Lazio

Con l'aumento dell'IVA ordinaria, si stimano 4,9 milioni di euro aggiuntivi per l'Erario

martedì 6 settembre, 2011

ROMA, 06 SETTEMBRE 2011- Nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi al termine del vertice di maggioranza tenutosi a Palazzo Grazioli, tra le altre cose si legge, “Il Governo intende porre la fiducia sul Testo della Manovra approvato in commissione, con le seguenti aggiunte: aumento di un punto IVA, dal 20 al 21 %, con destinazione del maggior gettito al miglioramento dei saldi del bilancio pubblico”. [MORE]

 

Stando ai calcoli fatti dal Centro studi Sintesi riguardanti l'impatto complessivo di una mossa al rialzo su tutte e tre le aliquote (anche dal 4 al 5% e dal 10 all'11 per cento), nelle casse dello Stato dovrebbero entrare circa 5,9 miliardi di euro. Tale importo è stato ricavato prendendo in riferimento le dichiarazioni Iva 2010 (anno d'imposta 2009) .

 


In base a ciò, dal punto di vista territoriale, le regioni che contribuiranno maggiormente saranno quelle del Nord Italia, con circa metà del prelievo. Al primo posto si dovrebbe collocare la Lombardia con 1,4 miliardi di gettito. A seguire il Lazio con circa 854 milioni, Veneto (565 milioni) e Piemonte (426 milioni). Il contributo minore verrebbe dal Molise con gettito fiscale di appena 18 milioni di euro.

 


Prendendo in considerazione solo l’aliquota ordinaria, l'incasso aggiuntivo per l'Erario sarebbe di 4,9 miliardi. In questo caso dal Nord arriverebbero 2,7 miliardi alle casse dello Stato.


 

Un intervento sull'Iva ridotta, dal 10 all'11 per cento, applicata ad alcuni beni di consumo, come carne, acqua, frutta e verdura, o servizi, come energia elettrica e telefonia, consentirebbe invece di ricavare poco più di 800 milioni di euro.

 

Minori sarebbero le entrate se si procedesse ad un incremento dell'aliquota applicata ai beni di largo consumo, come alimenti e bevande di prima necessità, giornali e attrezzature sanitarie. Aumentando l’aliquota dal 4 al 5 per cento si otterrebbero poco più di 100 milioni di euro.
 

Rosy Merola


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