Coronavirus:da ospedale a territorio,tre modelli risposta. Ospedaliero, territoriale e mix fra i due
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Coronavirus:da ospedale a territorio,tre modelli risposta. Ospedaliero, territoriale e mix fra i due

venerdì 17 aprile, 2020

ROMA, 17 APR - Stanno emergendo tre modelli di risposta all'emergenza coronavirus: gestione prevalentemente ospedaliera, che caratterizza la Lombardia; prevalentemente territoriale che caratterizza il Veneto; combinata ospedale-territorio che caratterizza Emilia-Romagna, Marche, Piemonte (soprattutto dopo il 20 marzo) e Lazio con soluzioni che hanno modificato l'approccio iniziale, "ospedalocentrico". A evidenziarlo è il terzo Istant Report Covid-19 di Altems, Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell'Università Cattolica. 

Dal report emerge che il modello di gestione prevalentemente ospedaliera si caratterizza per una incidenza di tamponi effettuati inferiore rispetto alla risposta territoriale o combinata, mentre l'aumento dei posti letto in terapia intensiva cresce meno del 50% (al 31-3 non erano ancora attivati i posti letto in Fiera) passando da 9/100.000 abitanti a 12,58 (Lombardia) e da 9,44/100.000 a 11,99 nel Lazio con un tasso di saturazione medio che va oltre il 100% in Lombardia e in Piemonte e rimane basso nelle altre Regioni; un maggiore ricorso all'ospedalizzazione che riguarda in media il 50% dei positivi in Lombardia e una minore incidenza dell'uso delle terapie intensive per i pazienti giunti in ospedale. 

Il secondo modello si caratterizza per un'alta incidenza di tamponi effettuati fin dai primi giorni anche sugli asintomatici che in Veneto raggiunge il 3,13% della popolazione (1,25% il dato nazionale); una crescita dei posti letto in terapia intensiva superiore al 50%: passano da 10/100.000 abitanti a 16,81 in Veneto (36%); un minore riscorso all'ospedalizzazione che riguarda il 23% dei positivi; una maggiore incidenza dell'uso delle terapie intensive per i pazienti giunti in ospedale. Il terzo modello è caratterizzato da una incidenza di tamponi effettuati superiore alla media nazionale: in Emilia Romagna ad esempio il 1,7% contro 1,25% nazionale, anche se concentrati sui sintomatici. Si caratterizza per un ricorso intermedio all'ospedalizzazione e una minore incidenza dell'uso delle terapie intensive.


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