Corteo di ForzaNuova a Lido vergogna per la città
Politica Calabria Catanzaro

Corteo di ForzaNuova a Lido vergogna per la città

domenica 7 ottobre, 2018

CATANZARO 7 OTTOBRE - La manifestazione del movimento neofascista che ha tra i suoi valori fondanti “La radicale critica alla cultura dominante e la sua netta contrapposizione al cosiddetto mondo moderno” è un insulto al capoluogo della Regione Calabria, patria di accoglienza e pluralismo.

E’ un insulto prima di tutto per la presenza del “leader” Roberto Fiore, del quale sarebbe inutile rivangare la latitanza ventennale all’estero per non scontare la condanna (di cui si dice orgoglioso) per banda armata ad eversione inflittagli da uno Stato che, invece, vorrebbe, per impostazione ideologica, più presente e, financo, invasivo nella società e nella vita dei singoli.

E’ noto che tra il 2011 e il 2016 ci sono state ben 240 denunce e dieci arresti di esponenti di Forza Nuova. Un attacco neofascista alla settimana, tra cui i romani “Bangla Tour”, spedizioni punitive compiute da ragazzini adescati sul web, almeno così risulterebbe dalle indagini che coinvolgono 13 militanti.

Già perché gli autoproclamati figli della lupa secondo le indagini del Pm Sergio Colaiocco riprese dai giornali nazionali gli scorsi mesi, pare abbiano costituito una vera e propria scuola di razzismo nella loro sede romana per incitare i minorenni all’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali e religiosi.

Non solo minorenni, però, l’Opa di odio ForzaNuovista è rivolta a tutti, sarà per questo che l’anno scorso hanno coniato il manifesto della non rimpianta Repubblica Sociale Italiana con su scritto: «Difendila dai nuovi invasori. Potrebbe essere tua madre, tua moglie, tua sorella, tua figlia»; un manifesto dove il “negro invasore” è inteso quale “violentatore e massacratore”.

Messaggio allegorico ripreso un paio di mesi fa in centro Catanzaro con una sagoma nera impiccata e una nota stampa a corredo che incitava l’allarme agli invasori africani rei di compiere “epidemie di stupri”.

Sabato molti calabresi, me compresa, erano a Riace a manifestare a favore dell’accoglienza, della tolleranza e dei diritti e il giorno successivo ci ritroviamo a sfilare coloro che pagano le spese legali a Luca Traini, autore (condannato) della tentata strage di Macerata a danno di sei persone di colore e che lo scorso settembre dopo un raid hanno dichiarato “guerra politica contro l’Espresso e contro il Pd”.

Due modelli incompatibili e che la storia ha collocato da due parti differenti.

La cultura “nazipop” e del “fascio-figo” non può e non deve attecchire in Calabria nonostante le tristi passerelle nostrane dei vari Fiore, Di Stefano e del patron del sovranismo Alemanno.


Alessia Bausone - PD  




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