"Difendere la famiglia" mantiene il logo Expo "la rete si mobilita"
Cronaca Lombardia

"Difendere la famiglia" mantiene il logo Expo "la rete si mobilita"

lunedì 12 gennaio, 2015

MILANO, 12 GENNAIO 2015 - Mancano solo quattro giorni al convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità” che è stato al centro di un acceso botta e risposta tra chi sostiene la famiglia tradizionale fondata sul matrimonio tra uomo e donna e chi vuole “allargare il concetto di famiglia”. Nonostante l'invito a “riprogrammare l'iniziativa” da parte di associazioni come Famiglie Arcobaleno, che riunisce i genitori omosessuali, il convegno si terrà come previsto a Milano sabato 17 Gennaio alle ore 15:00, presso l'Auditorium “Testori”, e manterrà il logo di Expo 2015, come tutti i convegni organizzati dalla Regione Lombardia. Non si placa dunque la polemica soprattutto in rete dove è nata una vera e propria mobilitazione contro l'iniziativa.[MORE]

Ciò che ha fatto infiammare gli animi è che nel convegno interverranno esclusivamente alcuni tra i più grandi oppositori alla comunità gay italiana come le associazioni Alleanza Cattolica e Obiettivo Chaire, che nel suo sito afferma di voler aiutare i giovani e i meno giovani << che pur avvertendo tendenze e pulsioni omosessuali, rifiutano la logica militante dell’attivismo gay e chiedono di essere accompagnati ad articolare e a superare il loro disagio, ritrovando il disegno originario di Dio sulla loro vita.>>

Non sono riuscite a placare le polemiche né le dichiarazioni del sindaco di Milano Giuliano Pisapia e di tutti coloro che si sono espressi a favore della rimozione del logo Expo dalla locandina, né le due interrogazioni al governo da parte dell'onorevole Franco Bordo di Sel, Sinistra Ecologia Libertà, e del senatore del Partito Democratico Sergio Lo Giudice, che accusavano l'iniziativa di non essere pertinente con il tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” scelto per Expo 2015 e di essere unilaterale e di stampo omofobo.

Non è riuscita a placare le polemiche neanche la conferenza stampa convocata dall' assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie, Cristina Cappellini per presentare i contenuti del convegno in cui, dopo aver confermato la presenza del logo Expo sulla locandina, ha dichiarato: << il fattore scatenante di questa nostra iniziativa è l'indignazione rispetto alla campagna di denigrazione e repressione messa in campo da molto tempo e soprattutto nell'ultimo periodo contro le 'Sentinelle in piedi' e tutte quelle realtà che si sono sollevate a difesa innanzitutto della libertà di espressione e di pensiero...Il contenuto è quindi l'istituzione famiglia in quanto nucleo fondamentale di una comunità come si evince chiaramente dal titolo, travisato volutamente da una certa parte di stampa. Non a caso, a livello internazionale, la stampa italiana non figura certo tra le prime in quanto a imparzialità.>>

Ora non resta che attendere il 17 Gennaio quando, in contemporanea con l'incontro in difesa della famiglia tradizionale, si terrà fuori da Palazzo Lombardia il presidio L’unica malattia è l’omofobia, promosso dall’associazione I Sentinelli di Milano per contrastare la “deriva omofoba” del convegno. L’iniziativa è nata in rete e vede l’adesione, tra gli altri, di Arcigay, Pd, Sel e Famiglie Arcobaleno, l'associazione che, in una lettera aperta in cui invitava a riprogrammare in modo meno fazioso ed unilaterale quello che è stato ormai ribattezzato il “convegno delle polemiche”, scriveva:
<<la crisi della famiglia “tradizionale” viene da lontano e nulla ha a vedere con i diritti delle persone LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali) quanto piuttosto con profonde modificazioni sociali, economiche e di valori.>>

Chiuderà il convegno il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che nei giorni scorsi ha dichiarato: << se qualcuno sosterrà tesi strampalate sui gay, dirò che non sono d’accordo.>>

Fonte foto: mondo3

Chiara Innocenti


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