Difesa: Pinotti e il Libro Bianco, ora la parola - anzi l'email - ai cittadini
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Difesa: Pinotti e il Libro Bianco, ora la parola - anzi l'email - ai cittadini

giovedì 19 giugno, 2014

ROMA, 19 GIUGNO 2014 – Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha presentato al Consiglio Supremo della Difesa – riunitosi ieri - le linee guida del Libro Bianco in preparazione, che si propone di ridefinire le Forze Armate.

A fronte degli «scenari di crisi, la gravità e complessità dei problemi e delle sfide che sono dinanzi alla comunità internazionale», così come è scritto nel comunicato del Quirinale, «il Consiglio ha espresso pieno sostegno alle Linee Guida per l'elaborazione del Libro Bianco per la Difesa e della strategia evolutiva delle Forze Armate sull'orizzonte dei prossimi 15 anni».

«Esse prevedono – si legge ancora - la realizzazione di uno strumento militare che costituisca componente attiva e qualificante della politica multidisciplinare e interministeriale del Governo per la sicurezza e la difesa, in grado di concorrere efficacemente alla salvaguardia delle direttrici di sviluppo economico e sociale del Paese nel contesto internazionale».

Il ministro Pinotti chiarisce che «Il Libro Bianco, partendo dalle minacce e dai rischi che il nostro Paese dovrà fronteggiare, dagli interessi da tutelare nel contesto internazionale e multipolare, dovrà in ultima istanza indicare come adeguare le Forze armate alle sfide future».[MORE]

Sul punto, ha rilasciato a La Stampa una lunga intervista, anticipando quanto avverrà nei prossimi giorni: il Libro Bianco sarà presto disponibile online, per dare a tutti la possibilità di leggerlo e apportare i propri contributi, suggerendo proposte anche originali attraverso email che lei stessa s’impegna a leggere personalmente, rinviando al governo lo step successivo, ovvero provvedere alla «sintesi ragionata delle tante esigenze» espresse dai cittadini e commutarle - su impulso del Parlamento - in «provvedimenti normativi». In merito alle soluzioni tecniche, precisa inoltre, che esse dovranno essere «proposte dal Capo di Stato maggiore della Difesa».

Per quanto riguarda invece le risorse, sempre secondo il comunicato del Quirinale sopra richiamato, «Per una riforma delle Forze Armate utile al Paese, resta centrale il problema delle risorse che, pur nella ricerca di ogni possibile efficienza ed economicità, non dovranno comunque scendere al di sotto di livelli minimi invalicabili».

Domenico Carelli

(Foto: difesa.it)


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