Euro Beach Soccer: Italia esce a testa alta, il Portogallo va in finale
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Euro Beach Soccer: Italia esce a testa alta, il Portogallo va in finale

domenica 6 giugno, 2010

ROMA- Seconda giornata di Eurocup al Circo Massimo di Roma. La Capitale, baciata da un sole estivo, ha accolto una grande folla di appassionati del calcio da spiaggia ma anche numerosi turisti e curiosi, che hanno gremito i vicoli del Beach Village e gli spalti dell'arena, immersa nel cuore della Città Eterna, a ridosso dei luoghi più suggestivi della sua storia millenaria. Il colorato circus del beach soccer che per il secondo anno consecutivo ha piantato le tende sul sacro suolo romano, ha confermato la riuscita del mix fatto di sport, cultura e divertimento.  [MORE]
L'Italia, scesa nuovamente in campo sul fare della sera, ha saputo infiammare la sabbia della beach arena dando vita ad una accesa sfida contro il Portogallo. La truppa di mister Magrini parte con grande determinazione, esaltando il folto pubblico presente per la lotta accanita su ogni pallone e per la capacità di non mollare sino al termine. Spada si rende protagonista non solo tra i pali: il numero uno azzurro realizza il quarto gol del suo invidiabile score personale (2 solo nell'ultima tappa russa di Euroleauge) che lo consacra come uno dei più prolifici portieri nella storia del beach soccer. Nonostante la buona prova, gli azzurri sono costretti a cedere il passo al 'marziano' Madjer ed al suo compagno Marco, autori di grandi giocate e di incredibili realizzazioni. Nel secondo tempo Pasquali tenta di scuotere i compagni con una punizione dalla distanza, ma i lusitani riescono a mantenere il controllo della situazione ed a gestire il vantaggio acquisito. Vantaggio che sembra consolidarsi con il trascorrere dei minuti. Ma l'Italia riesce a tornare in corsa grazie alla doppietta di Carotenuto che riporta gli azzurri ad una sola lunghezza di svantaggio nei confronti degli avversari. La terza frazione si apre ancora nel segno di Madjer che è il preludio ad un finale di marca lusitana. I beachers azzurri però non hanno ancora esaurito le energie. Nel forcing finale succede di tutto. Tra gol, pali e traverse, la rimonta dell'Italia viene però condizionata da alcune decisioni arbitrali più che discutibili. Ne fa le spese Carotenuto, espulso ad una manciata di secondi dal termine dell'incontro. Finisce 10 a 7 per i portoghesi che domani si contenderanno il trofeo di Eurocup contro la Russia, per il remake della finale dei campionati continentali del 2009. Finale anticipata quella tra la Spagna del campionissimo Amarelle (vincitrice sulla sabbia del Circo Massimo nel 2009) e la Russia, campione d'Europa in carica. Le “furie rosse” comandano fino a 9' dal termine esprimendo un gioco spumeggiante che ha visto protagonista Nico, ma al team di Lickhachev bastano 2/3 dell'ultima frazione per agguantare il pari e mettere la freccia con Skhakmelyan. A questo punto i russi allungano con Eremeev, un autogol di Makarov rimette in corsa la Spagna, ma Krasheninnikov chiude i giochi a fil di sirena. Gli iberici dunque devono dire addio ai sogni del tris consecutivo in Eurocup, dopo le vittorie a Baku nel 2008 ed a Roma nel 2009. Ancora una prestazione deludente per la Francia allenata da monsieur Cantona, doppiamente sconfitta nei primi due incontri della seconda edizione romana dell’Eurocup di beach soccer, e costretta quindi ad uscire ancora una volta a testa bassa dalla beach arena del Circo Massimo, dopo il bluff dello scorso anno. Partiti con i piede giusto i bleus con il passare dei minuti hanno ceduto il passo ad una Polonia capace di compattarsi, caricata dal vibrante ct Polakowsky e dai colpi micidiali del bomber Saganowski (tripletta per lui nel match). Cantona, gentile e sornione, preferisce dell’evento: “Roma è bellissima, sapete meglio di me quanto fascino abbia questa città: posso dire che è perfetta per questo tipo di evento, è difficile trovare al mondo una location più spettacolare di questa”. Alza lo sguardo verso il colle Palatino l’indimendicata punta del Manchester United e allarga le braccia parlando della città eterna: “Giocare qui mi regala sempre grandi emozioni, perché lo spettacolo è dentro e fuori dal campo. Per me è sempre un immenso piacere tornarci. Quanto all’organizzazione del torneo, noto una crescita rispetto allo scorso anno e una maggiore adesione del pubblico. Grande partecipazione da parte di tutti, meritate senz’altro il grande salto…”. Mister Cantona si riferisce senza ombra di dubbio all’assegnazione della prossima FIFA World Cup 2011 per la quale Roma è favorita: “Posso dire che spero quanto voi che il prossimo mondiale venga disputato qua? Secondo me ci sono ottime probabilità di riuscita, certo andrebbe prima risolto qualche piccolo problema logistico, non dipendente dal lavoro del comitato organizzatore”. Qualche cruccio il ct francese lo riserva esclusivamente alle difficoltà che tutto il team francese ha incontrato nell’aeroporto di Fiumicino, tra bagagli smarriti e ritardi accumulati, e non per la prima volta. Ma monsieur Cantona bacchetta col sorriso il principale aeroporto romano, niente di irrimediabile in vista del prossimo mondiale: “E’ solo un piccolo neo su cui lavorare, sperando che possa essere risolto in tempo mi auguro di tornare presto qui a godere di ogni cosa che questa antica città sa offrire”. Nell'altra semifinale valida per l'assegnazione dal 5° all'8° posto, non c'è gara tra Svizzera ed Ungheria. I vice campioni del mondo in carica guidati dal player-manager Angelo Schirinzi travolgono i magiari grazie alle giocate spettacolari di Stankovic (doppietta insieme a Leu) e alle invenzioni di Meier. L'Ungheria non riesce quasi mai a mettere il naso nella metà campo elvetica, dovendosi arrendere all'impeto degli avversari (non bastano le due reti di Ughy e quella di Abel).

 

PORTOGALLO – ITALIA 10 – 7 (4-2, 2-3, 4-2)
Portogallo: Coimbra, Jordan, Marco, Alan, Madjer, Belchior, Bilro, Graca, Novo, Joao Carlos. CT: Mateus. Italia: Spada, Del Mestre, Leghissa, Platania, Pastore, Feudi, Pasquali, Corosiniti, Carotenuto, Palmacci. CT: Magrini. Arbitri: Cviklinskis (Lit) e Llompart Pou (Spa) Marcatori: Spada (1’pt), Madjer (5’pt, 10’pt, 1’tt, 11’tt), Feudi (9’pt), Marco (11’pt), Alan (12’pt, 5’tt), Palmacci (1’st e 8’tt), Coimbra (2’ e 4’st) , Carotenuto (6’ e 10’ st, 9’tt), Jordan (5’tt)
Note - Ammonito Pasquali, Palmacci. Espulso: Carotenuto al 12’ tt
 

Avvincente l’inizio di una gara che promette fin dalle prime battute di essere una sfida da ricordare. Il pubblico fa sentire tutto l’apporto che può dare uno stadio di 2.500 tifosi gremito in ogni ordine di posto. Rispetto alla precedente gara con l’Ungheria l’Italia parte bene, concentrata e subito dentro la partita, passano solo 30’’ e arriva il gol che non ti aspetti, il portiere Spada coglie tutti di sorpresa e dalla propria area calcia in porta cogliendo l’angolo giusto, vantaggio Italia e quarta rete in carriera per l’estremo difensore azzurro. L’Italia sembra controllare queste battute iniziali ma arriva inaspettato il pareggio del Portogallo con Madjer (5’) che fa partire un tracciante che s’infila alle spalle di Spada. La nazionale s’innervosisce e commette qualche fallo di troppo, ma c’è sempre Spada a difendere la porta azzurra con interventi efficaci. L’Italia reagisce e torna in vantaggio con Feudi bravo a ricevere un assist perfetto da Carotenuto e pronto a tramutarlo in un diagonale letale. Non c’è nemmeno il tempo per festeggiare che Madjer tira fuori dal cilindro un destro che s’infila all’incrocio dei pali, il punteggio torna in equilibrio. Il Portogallo sfrutta il momento positivo e trova due reti quasi in fotocopia proprio allo scadere del primo tempo, entrambe di testa con Alan e Marco. Si chiude così in maniera rocambolesca la prima frazione.
Partenza sprint azzurra anche nel secondo tempo, Carotenuto con due colpi di testa ravvicinati impegna severamente Silva Graca poi è Pasquali a riaprire le sorti della gara trasformando in maniera chirurgica un tiro libero defilato sulla destra. Le emozioni squarciano la sfida, il pubblico del circo massimo non fa in tempo a festeggiare che Coimbra in mischia trova le deviazione vincente, il Portogallo riporta a due le lunghezze di vantaggio. L’Italia ci prova sempre con capitan Pasquali ma sono i lusitani a trovare il gol ancora con Coimbra raffreddando le speranze degli azzurri che però non si arrendono e tornano sotto con una rete di Carotenuto. La partita non concede un attimo di tregua ai cuori dei tifosi, Palmacci con un preciso colpo di testa colpisce la traversa. L’Italia le prova tutte, di testa con Leghissa e in rovesciata con Carotenuto ma la porta dei lusitani sembra stregata. Ci vuole un’azione insistita dello stesso Carotenuto per abbattere la sfortuna e il muro difensivo lusitano, l’Italbeach ora è a sotto solo di un gol. Il secondo tempo si chiude qui, l’Italia è ancora in partita grazie alla caparbietà tipica di questa squadra.
L’ultima frazione riserva subito un dispiacere ai ragazzi di Magrini, bel duetto Alan – Madjer con il bomber lusitano lesto a battere Del Mestre da distanza ravvicinata. Carotenuto ci prova con una rovesciata che sfora la traversa MA è il Portogallo a passare e prendere il largo prima con i gol di Alan e Jordan. Gli azzurri non mollano e sfiorano la rete prima con una traversa di Pasquali e poi con un colpo di testa di Carotenuto. Un rigore procurato e trasformato da Palmacci riporta l’Italia a meno tre poi è il solito indomito Carotenuto che segna la settima rete per gli azzurri risolvendo un batti e ribatti in area. L’Italia si sbilancia in avanti alla ricerca del gol speranza, Leghissa e Carotenuto impegnano severamente il portiere avversario. Nella bagarre finale Madjer trasforma un tiro libero fissando il punteggio sul 10 – 7 mentre Carotenuto viene espulso per proteste, non c’è più tempo, finiscono qui le speranze di finale dell’Italia.
 


SPAGNA – RUSSIA 7-5 (1-0, 2-2, 5-2)
Spagna: Roberto Valeiro, Juanma, Nico, Javi T, Amarelle, Miguel Beiro, Cristian T, Kuman, Pajon, Xan; All. Alonso
Russia: Bukhlitskiy, Makarov, Shkarin, Leonov, Eremeev, Gorchinskiy, Krashenininkov, Shishin, Shakhmelyan, Ippolitov; All. Lickhachev
Arbitri: Frazao (Por), Akcer (Tur)
Marcatori: nel pt al 12’ Amarelle (S); nel st al 4’ Juanma (S), al 9’ Makarov (R), al 9’ Javi Torres (S), al 12’ Gorchinskyi (R); nel tt al 2’ Makarov (R), al 3’ Amarelle (S), al 4’ Leonov (R), al 4’ Shakhmelyan (R), al 6’ Eremeev (R), al 6’ autogol Makarov (R), al 12’ Krasheninnikov (R).
Note: ammonito Eremeev (R).
 

La Russia si aggiudica la prima semifinale contro la Spagna per 7-5 grazie a un terzo tempo da favola. Gli iberici hanno condotto la fino a nove minuti dalla fine, ma poi si sono arresi di schianto a Leonov e compagni, che hanno trovato la rete da tutte le posizioni. Le emozioni non si fanno di certo attendere: calcio d’inizio per la Russia affidato a capitan Leonov, destro radente e palo pieno. La risposta spagnola passa per Amarelle, che in rovesciata impegna a terra Bukhlitskiy. Al sesto minuto ancora Amarelle suona la carica e costringe al fallo Krasheninnikov. Il numero dieci spagnolo tenta la sorpresa su punizione con un pallonetto, ma Bukhlitskyi è ancora attento. All’ultimo minuto arriva il vantaggio spagnolo col solito Amarelle, che riceve da Cristian Torres e beffa Bukhlitskiy di punta per l’uno a zero che chiude il primo tempo. Nella seconda frazione di gioco la Russia parte subito forte alla ricerca del pari con Kamarov che sfiora il palo, ma dall’altra parte ci vuole un super Bukhlitskiy per dire di no a Nico in angolo. La Russia preme, la Spagna segna: quarto minuto, Juanma parte in contropiede e insacca di destro, due a zero. Nella seconda metà del secondo tempo sale la pressione dei russi e al nono Makarov, indovina l’acrobazia e il rimbalzo giusto per battere Roberto Valerio. Alla Spagna basta però meno di un minuto per ristabilire le distanze col capocannoniere della prima giornata Javi Torres, splendida la sua rovesciata sotto la traversa. Al dodicesimo la Russia accorcia di nuovo e si porta sul 3-2 con un destro velenoso di Gorchinskyi. Dopo due minuti nel terzo tempo Makarov, già pericoloso due volte poco prima, trova il pari con una gran botta dalla distanza che si spegne sotto l’incrocio, 3-3. Al terzo la Spagna è però di nuovo avanti con Amarelle, che scarica il sinistro a fil di palo su calcio di punizione e segna, 4-3. Ma i russi non si arrendono, e al quarto minuto Leonov insacca il pareggio. La rimonta è completa poco dopo con una magia di Shakhmelian, che si alza la sfera e segna in mezza rovesciata sul secondo palo. La reazione è di Nico, ma il portiere si supera e para in angolo il destro nell’uno contro uno. La Spagna non ci sta e forza il ritmo, ma Eremeev trova il sesto gol all’ottavo minuto. La Spagna batte la ripresa del gioco con Nico, palla sul palo e poi sulle spalle di Makarov, autorete incredibile e partita ancora vivissima sul 6-5. Ci pensa però Krasheninnikov al dodicesimo a chiuderla: Roberto Valerio esce dall’area e prova il tiro, la sfera finisce sul destro del numero cinque che trova il pallonetto giusto e fissa il punteggio sul 7-5. Russia in finale, dove troverà la vincente di Italia – Portogallo.


POLONIA - FRANCIA 7-5 (0-2, 2-1, 5-2)
Polonia: Slowinski, Widzicki, Wydmuszek, Ziober, Saganowsky, Gorecki, Piechnik, Kubiak, Friszemut, Bogacz; All. Polakowski
Francia: Mate, Fayos, Basquaise, Francois, Pagis, Hamel, Machal, El Mahrouk, Mendy, Sciortino; All. Cantona
Arbitri: Zimmermann (Sui), Pungitore (Ita)
Marcatori: 4'pt Basquaise (F), 5'pt Sciortino (F), 7'st Widmuszek (P), 10'st Francois (F), 10'st Saganowsky (P), 1'tt Saganowsky (P), 4'tt Kubiak (P), 10'tt Francois (F), 12'tt Pagis (F), 12'tt Saganowsky (P), 12'tt Widmuszek (P), 12' Ziober (P)
Ammoniti: 10'st Basquaise (F)
 

La Francia di Eric Cantona e la Polonia del bomber Saganowsky tornano in campo per lasciarsi alle spalle le otto reti subite ieri rispettivamente da Russia e Spagna. I transalpini partono col piede giusto: il primo tiro verso la porta è di Pagis che corregge con una splendida rovesciata il tiro di Basquaise, destinato sul fondo. Al 4’ il capitano dei bleus corregge la mira e trasforma il tiro libero aprendo le marcature. Un minuto dopo, sul rilancio di Mate, la difesa polacca si addormenta permettendo a Sciortino di raddoppiare con un bel colpo di testa sul secondo palo. I polacchi abbozzano una timida reazione, ma il gioco del quintetto di Polakowski risulta troppo previdibile: tutti i palloni sono per Saganowski che trova sempre sulla sua strada un mastino come François. Sono ancora i francesi a rendersi pericolosi con una bomba di Mendy che dalla propria area sfiora il palo alla destra di Slowinski e pochi istanti dopo Pagis gira bene un pallone vagante che l’estremo difensore biancorosso blocca a terra. A centoventi secondi dal termine ci prova anche Machach con un tiro da distanza siderale che soprende tutti, ma non il sempre vigile Slowinsky, che con un balzo felino tiene ancora in partita la propria squadra. Il secondo tempo vede in campo un’altra Polonia. Lo schema su calcio di inizio porta al tiro Saganowsky che colpisce la traversa e dopo dieci secondi la sfortuna si accanisce anche su Zober che vede il proprio diagonale infrangersi sul palo. La Polonia è arrembante, i biancorossi lottano su ogni pallone non risparmiando qualche colpo proibito agli avversari. La Francia usufruisce di due tiri liberi da ottima posizione, ma prima François e poi Mendy mancano clamorosamente la porta. La partita è tirata e i contrasti si fanno duri: i Francesi non risparmiano qualche colpo proibito e a farne le spese sono Saganowsky e Kubiak, costretti ad abbandonare momentaneamente il campo per infortunio. Pokalowsky in panchina è una furia, crede nella rimonta e trasmette tutta la sua grinta alla squadra con urla che riecheggiano nello stadio. Completamente diversa la situazione sulla panchina transalpina dove un flemmatico Cantona non sembra scomporsi davanti all’assedio polacco. Al 6’ gli sforzi della Polonia vengono ripagati: Wydmuszek realizza una botta sotto la traversa un tiro libero da posizione defilata. Al 10’ la Francia ristabilisce le distanze approfittando del primo errore del portiere polacco: il tiro a girare di Fayos si infrange sul palo, la palla rimane sulla linea di porta e, mentre Slowinsky rimane imbambolato, François si getta in spaccata sul pallone per firmare il terzo gol. Saganowsky, ex Lignano Sabbiadoro non si arrende e dopo pochi secondi riporta sotto la Polonia con un bel destro. La Polonia riprende a macinare gioco con belle combinazioni che mettono in difficoltà i difensori francesi. In chiusura di tempo, biancorossi vicini al pareggio in due occasioni, prima Ziober , ben imbeccato da Widzicki, sfiora il palo alla destra di Mate, poi “Sagan” è autore di una spettacolare sforbiciata ben bloccata da Mate. Il terzo ed ultimo tempo inizia con una perla: Saganowsky è protagonista di una splendida rovesciata che ha miglior fortuna dalla precedente e vale il 3-3. Il caldo pubblico romano applaude il gesto di “Sagan” che ringrazia con un cenno di intesa verso i numerosi spettatori accorsi al Circo Massimo. La rovesciata sembra essere un gesto nel repertorio dei Polacchi che al 4’, con una splendida bicicletta di Kubiak, completano la rimonta e si portano in vantaggio. Per la Francia sembra il ripetersi dell’incubo di ieri, dopo un primo tempo ben giocato i transalpini accusano un progressivo calo fisico che li rende inermi di fronte alle iniziative degli avversari. Al 10’, però, gli uomini simbolo della Francia, Basquaise e François confezionano il 4-4 con le ultime energie rimaste. Il capitano calcia perfettamente il corner e il centrocampista del Terracina irrompe di testa per il pareggio. A quaranta secondi dal fischio finale la Francia si riporta addirittura in vantaggio: Pagis firma il quinto gol con un tiro libero non irresistibile calciato dalla propria area che coglie impreparato Slowinsky. Neanche il tempo di esultare che Saganowsky realizza il 5-5. E quando tutti pensano agli extratime arriva il gol di Wydmuszek a riportare avanti la Polonia. A otto secondi dalla fine arriva, al termine di un bel contropiede, il settimo gol biancorosso realizzato da Ziober che chiude i conti e manda in paradiso i supporter Polacchi presenti al Beach Stadium di Roma. Alla Francia non rimane altro che cercare di evitare il cucchiaio di legno. Nell'altra semifinale valida per l'assegnazione dal 5° all'8° posto, non c'è gara tra Svizzera ed Ungheria. I vice campioni del mondo in carica guidati dal player-manager Angelo Schirinzi travolgono i magiari grazie alle giocate spettacolari di Stankovic (doppietta insieme a Leu) e alle invenzioni di Meier. L'Ungheria non riesce quasi mai a mettere il naso nella metà campo elvetica, dovendosi arrendere all'impeto degli avversari (non bastano le due reti di Ughy e quella di Abel).
 


SVIZZERA – UNGHERIA 7-3 (3-0, 3-0, 1-3)
Svizzera: Nico, Kaspar, Rodrigues, Leu, Spacca, Mo, Stankovic, Meier, Schirinzi, Schmid. Ct: Schirinzi
Ungheria: Szucs, Forgacs, Abel, Mohacsi, Frikete, Ughy, Vigh, Simonyi, Fiksor, Berkes. Ct: De Celis
Arbitri: Medina, Cascone
Marcatori: 1’ pt Stankovic (S), 6’ pt Schirinzi (S), 11’ pt Rodrigues (S), 7’ st Stankovic (S), 8’ st Spacca (S), 9’ st Leu (S), 1’ tt Leu (S), 2’ tt Ughy (U), 9’ tt Ughy (U), 10’ tt Abel (U)
 

Subito Svizzera: al 1’ è Stankovic a segnare un gol fantastico. Il numero nove si alza il pallone e con una spettacolare rovesciata batte Szucs, con il pallone che finisce alla sinistra dell’estremo difensore. Ancora i rossocrociati in avanti al 2’ con una conclusione di Lev ben respinta dal portiere magiaro. La risposta dell’Ungheria arriva al 4’, con un calcio di punizione di Simoniy, che finisce di poco al lato. Raddoppio della Svizzera al 6’: cross di Rodrigues e altra spettacolare rovesciata, questa volta di Schirinzi, che batte imparabilmente Szucs. L’Ungheria prova a riorganizzarsi, ma sono ancora gli svizzeri a creare i maggiori pericoli, scambiandosi con rapidità il pallone, ma Szucs chiude lo specchio. Al 9’ Schirinzi alza il pallone per Leu, che di testa non centra di poco lo specchio della porta. Ancora Leu ha un’occasionissima al 10’, togliendo il pallone a Fekete, ma la conclusione è debole e l’azione sfuma. Svizzera superlativa, all’11’ arriva la terza rete ed è anche la terza perla: stavolta è Rodrigues dalla propria area ad alzarsi il pallone e tracciare una parabola perfetta che beffa l’estremo difensore ungherese. La prima frazione di gioco si chiude con gli elvetici avanti per 3-0. Al 4’ bella triangolazione degli svizzeri, che porta al tiro Stankovic, che a botta sicura non trova la porta. Gli elvetici non si fermano e tengono sotto scacco l’Ungheria: al 5’ Kaspar colpisce con un gran tiro la traversa. Al 6’ punizione di Schirinzi e colpo di testa a botta sicura di Meier, ma Szucs è attento. L’Ungheria è praticamente nulla e i magiari riescono ad andare alla conclusione solo al 6’ con una punizione di Fekete senza troppe pretese. Al 7’ poker della Svizzera: bell’assist di Spacca per Stankovic che a botta sicura segna. L’Ungheria riparte da centrocampo con Fekete, ma Kaspar salva sulla linea e lo stesso numero tre elvetico sul ribaltamento di fronte batte Szucs. Gli elvetici dilagano al 9’: Stankovic solo di fronte al portiere magiaro conclude, ma non trova lo specchio della porta, ma Leu appostato sul secondo palo porta a sei i gol svizzeri. L’Ungheria non si vede mai dalle parti di Nico, che è stato praticamente inoperoso nella seconda frazione di gioco. A dieci secondi dalla fine numero di Schirinzi, che palleggia e prova il tiro, Szucs con un miracolo alza sulla traversa. L’ultima frazione di gioco riparte così come era finita: triangolazione al 1’ tra Spacca e Leu con quest’ultimo che sigla la sua doppietta. Al 2’ finalmente Ungheria: bellissima punizione di Ughy che finisce all’incrocio dei pali. I magiari sembrano svegliarsi e Vigh su punizione costringe Nico ad una bellissima deviazione in angolo. Gli elvetici si rivedono al 6’ con uno splendido fraseggio tra Leu e Stankovic, con il primo che va alla conclusione, ma Szuc tocca e si salva con l’aiuto della traversa. I rossocrociati hanno ripreso in mano le redini del gioco, ma tentano le giocate più difficili per entusiasmare il pubblico. Al 9’ gli ungheresi accorciano ulteriormente le distanze, ancora con una bellissima punizione di Ughy. Al 10’ terzo gol dell’Ungheria, con una bellissima conclusione al volo da metà campo di Abel, che lascia di stucco Schmid. All’11’ una punizione da ottima posizione di Stankovic termina di poco al lato.

Risultati e programma
Sabato 5 giugno – Semifinali
Gara 1 Spagna - Russia 7-5
Gara 2 Polonia - Francia 7-5
Gara 3 Svizzera - Ungheria 7-3
Gara 4 Portogallo - Italia 10 - 7

Domenica 6 giugno - Finali
17:30 Finale 7°/8° posto: Francia - Ungheria
18:45 Finale 5°/6° posto: Polonia - Svizzera
20.00 Finale 3°/4° posto: Italia - Spagna
21:15 Finale 1°/2° posto: Russia - Portogallo



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