Il cuore grande delle ragazze
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Il cuore grande delle ragazze

sabato 26 novembre, 2011

I Vigetti sono una famiglia contadina con tre figli: Edo, Sultana e Carlino, dall’alito profumato di biancospino e instancabile tombeur de femmes. Gli Osti sono proprietari terrieri che hanno fatto fortuna e vivono in una casa padronale con le loro tre figlie, tutte da maritare: le più attempate e bruttine Maria e Amabile, e la più giovane e bella Francesca.[MORE] I genitori convincono Carlino ad accettare di corteggiare le due figlie maggiori degli Osti con l’intento di sistemarne almeno una: in cambio il ragazzo avrà in dono una moto Guzzi e la sua famiglia la possibilità di mantenere la loro dimora per altri dieci anni senza problemi. Ma, proprio nel momento della sospirata scelta tra le due “zitelle”, ecco che avviene con l’incontro con Francesca, la figliastra che fino a quel momento aveva studiato a Roma: tra i due è immediato colpo di fulmine, con la conseguenza di scombinare i piani familiari.


Il ritorno di Pupi Avati nelle sale cinematografiche con il suo nuovo film, in un appuntamento che da tempo è ormai annuale (e questa frenesia di raccontare non è detto sia un fatto positivo, forse dovrebbe fermarsi a meditare le sue pellicole con maggiore attenzione) è all’insegna dell’autobiografia. Il regista ricostruisce una vicenda che appartiene alla sua famiglia e ci riporta alla metà degli anni ‘30: Carlino è il nonno “sciupafemmine” di Avati (tanto dipendente dal sesso da tollerare l’astinenza solo per brevissimi periodi); Francesca è la nonna paziente e innamorata, incarnazione concreta di quanto possa essere grande il cuore delle ragazze.


I toni del racconto sono quelli agrodolci ai quali il regista ci ha da tempo abituati, anche se in verità la sua carriera lo ha visto all’opera in generi molto diversi tra loro, dal thriller alla commedia, dal film musicale al documentario, con una menzione speciale per l’horror, genere nel quale ha realizzato i film più importanti del cosiddetto “horror padano” (La casa dalle finestre che ridono e Zeder sono titoli di culto tra gli appassionati). E tuttavia l’Avati più noto è quello legato al filone che coniuga dramma, commedia, sentimento. Le pellicole che portano la sua firma sono spesso accomunate dai colori pastello della memoria e della nostalgia, a volte con esiti notevoli (Una gita scolastica, Il papà di Giovanna), a volte con risultati meno convincenti (Gli amici del Bar Margherita). A questo discorso non si sottrae Il cuore grande delle ragazze, che dosa con una certa abilità sorrisi e lacrime e ci restituisce il ritratto di una provincia rurale ai tempi del fascismo, con interessanti protagonisti e belle figure secondarie (e che forse avrebbero meritato maggiore spazio).


Molto curata, come sempre in Avati, la direzione degli attori: a una convincente e ormai affermata Micaela Ramazzotti ha qui affiancato il cantante Cesare Cremonini, ancora piuttosto acerbo ma non disprezzabile (ricordiamo anche Andrea Roncato, Gianni Cavina, Erica Blank e una quasi irriconoscibile Sydne Rome). D’altra parte il regista ha sempre avuto talento nel lanciare, o rilanciare, carriere cinematografiche: basti ricordare la “svolta drammatica” impressa alle carriere di Carlo Delle Piane e Diego Abatantuono, il debutto nella recitazione di Katia Ricciarelli, o ancora le belle prove che Neri Marcorè ha dato sotto la sua direzione.


I limiti del film sono rintracciabili in una certa stanchezza espressiva, nella sensazione, da parte dello spettatore, di assistere sempre al medesimo film, seppure stiamo parlando di una visione comunque piacevole e che riserva spesso dei motivi d’interesse. Inoltre, e questo è più grave, a inficiare il risultato finale interviene anche quello che è il difetto principe dell’odierna commedia italiana, ossia il guardare al reale con eccessiva bonomia e indulgenza (qui, in particolare, il punto di vista tutto maschile e maschilista sul desiderio sessuale) e senza più quella capacità di graffiare che era la cifra stilistica dei suoi maestri (Risi, Monicelli…). Certo il fatto di collocare la vicenda in un passato ormai lontano, anche se non remoto, ne attenua i limiti, eppure il film non riesce a scrollarsi completamente di dosso queste mancanze.

Il cuore grande delle ragazze; Italia 2011, Commedia, durata 85'; regia di Pupi Avati. Con Micaela Ramazzotti, Cesare Cremonini, Gianni Cavina, Andrea Roncato, Erika Blanc, Sydne Rome, Patrizio Pelizzi, Gisella Sofio, Manuela Morabito, Massimo Bonetti, Alessandro Haber, Stefania Barca, Sara Pastore, Rita Carlin.


Voto: 5.


Tommaso Spinelli
 


Autore
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