"Martina, uccisa a 14 anni dal ragazzo a cui aveva scritto 'Voglio invecchiare con te'"


"Voglio invecchiare con te": la lettera d’amore di Martina al ragazzo che l’avrebbe uccisa due mesi dopo
"Voglio invecchiare con te": la lettera d’amore di Martina al ragazzo che l’avrebbe uccisa due mesi dopo
Una storia d’amore e tragedia che spezza il cuore. Le parole scritte da Martina Carbonaro su un foglio di quaderno raccontano un amore ingenuo e sincero, rivolto proprio a chi, due mesi dopo, l’avrebbe uccisa. Una storia che lascia senza fiato, nel silenzio assordante di un addio mai immaginato.
«Ti prometto che ti amerò per sempre, anche quando saremo arrabbiati, confusi e delusi». È solo uno dei passaggi della lettera che Martina Carbonaro, 14 anni, ha scritto il 1° marzo al suo fidanzato Alessio Tucci, 19 anni. La stessa persona che, due mesi più tardi, avrebbe confessato di averla uccisa a colpi di pietra. Un amore giovane, acerbo, eppure così intenso da spingere Martina a immaginare un futuro insieme: «Voglio invecchiare con te».
La lettera, scritta a mano con penna rossa su un foglio strappato da un quaderno scolastico, è un documento d’amore ma anche una tragica testimonianza di quanto quel legame fosse profondo e irrisolto. Con parole dolci e piene di aspettative, Martina parlava di matrimonio, famiglia, e chiedeva perdono per aver “deluso” Alessio, provando a rassicurarlo con promesse d’amore eterno. «So che ti ho deluso, ma farò in modo da farti fidare di me», scriveva la ragazzina, quasi a sentirsi in colpa per qualcosa che oggi appare incomprensibile.
Le parole della madre: «Era innamorata, non aveva paura»
Un sentimento forte, sincero, che la mamma di Martina ha confermato pubblicamente: «Mia figlia non lo lasciava perché aveva paura. Lo amava davvero». Un’osservazione che cambia la prospettiva: non la paura, non la costrizione, ma l'amore — quell’amore che può accecare, soprattutto quando si è giovani, inesperti e vulnerabili.
L’omicidio: colpita con una pietra
Il 14 maggio Alessio Tucci è stato fermato dai carabinieri con l’accusa di omicidio. Agli investigatori ha confessato: «L’ho colpita con una pietra trovata sul posto. Non accettavo la fine della relazione». Le telecamere di sorveglianza lo hanno ripreso insieme a Martina nei pressi dello stadio Moccia, poco prima di entrare in un edificio abbandonato. Da lì, solo lui ne è uscito.
Poche ore dopo, sotto un materasso nell'edificio diroccato, è stato rinvenuto il corpo senza vita della ragazza. Secondo il suo legale, Tucci avrebbe agito in preda alla gelosia, incapace di accettare la volontà di Martina di mettere fine alla relazione. Un gesto estremo, definitivo, che ha cancellato ogni possibilità di futuro.
Un amore che non ha fatto in tempo a crescere
In quella lettera c’è tutta la fragilità di un’età complicata: la voglia di amare, il bisogno di essere accettati, il desiderio di un “per sempre” che spesso, a 14 anni, non si sa ancora difendere. Martina aveva immaginato un domani insieme. Non poteva sapere che quell’amore, idealizzato e profondo, si sarebbe trasformato nel motivo della sua morte.
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