Piombino, le suggestioni nascoste di un'antica città etrusca affacciata sull'Elba
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Piombino, le suggestioni nascoste di un'antica città etrusca affacciata sull'Elba

mercoledì 30 gennaio, 2013

PIOMBINO, 30 gennaio 2013- Economia e Produttività sono state a lungo un binomio che ha dato spesso luogo a scelte non del tutto “felici”. La cittadina toscana di Piombino si è ed è stata ad esempio identificata per decenni in una “città fabbrica”. L’economia, a volte, ha la vista un po’ debole. Tale deficit di visus non le consente di vedere cose che si collochino troppo lontano dalla propria ristretta ottica. Nel caso di Piombino, l’economia produttiva non focalizzava come si deve la singolare bellezza di questo angolo incantato della Costa Etrusca.

Scorci mozzafiato sull’isola d’Elba, suggestive mura leonardesche, un grazioso centro storico, vestigia etrusche, spiagge insignite regolarmente della "bandiera blu"…Tutto ciò era a lungo passato in secondo piano, nella cittadina toscana, sino a scomparire agli occhi dei più. Il motivo? Lasciare  spazio  all'invadente “mostro”- fabbrica, che tuttora sbuffa con sempre meno convinzione produttiva alle porte della città, producendo un acciaio che nel 21mo secolo sembra interessare i mercati molto meno delle bellezze turisticamente “spendibili”.[MORE]

Ora le cose stanno progressivamente cambiando e il turismo sta avvicinnadosi con sempre maggior convinzione alla cittadina toscana. Lo scorso giugno, a riprova di ciò, proprio nell’area piombinese è stata inaugurata una rete di sentieri naturalistici riqualificati. Tale rete copre un’area che dal porticciolo turistico di Salivoli ( una piccola "Montecarlo") si congiunge al parco archeologico di Baratti ( con la sua stupenda profonda insenatura) e a Populonia ( antico centro etrusco dominata dal caratteristico castello). Si tratta di un’area che presenta elementi ambientali e paesaggistici di grande suggestione. La rete escursionistica è lunga circa 25 km, di cui fanno parte tra le altre la via costiera dei Cavalleggeri da Piombino a Populonia, la via del monastero, che dalla caletta del Reciso conduce al monastero di San Quirico e il sentiero storico dei Cavalleggeri da Baratti a Buca delle Fate. La costa elbana è a un tiro di schioppo, ma anche la Corsica si può intravedere nelle giornate con il cielo più nitido.

Il percorso è ben delimitato ed è stato dotato di una buona cartellonistica di riferimento, che si fa notare per il celeste acceso delle strutture portanti. Un colore vivace, che a prima vista potrebbe apparire un po’ invasivo, ma ben si accorda con il celeste di cielo e mare che fa continuamente capolino tra la ricca vegetazione del promontorio. Gli aromi della macchia mediterranea e le sonorità dei gabbiani in volo completano al meglio, anche dal punto di vista olfattivo e sonoro, l’immersione in uno spazio dove la componente temporale è come ibernata. Infatti, gli scenari che si aprono dinanzi al viandante del XXI secolo, non sono cambiati poi tanto nel corso dei secoli. Le suggestioni sono le stesse dell’epoca in cui questi sentieri erano calcati dai calzari di Lucumoni e operai del ferro dell’unica città etrusca costruita a ridosso del mare, Populonia, la progenitrice dell’odierna Piombino.

Raffaele Basile

 


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