Psicosi alimentare e sapienza cristiana

lunedì 2 novembre, 2015

02 OTTOBRE 2015 - Si vorrebbe un uomo da poter utilizzare con il telecomando. Un click per guidare ogni movimento della mente e del corpo. Una società retta dal solo mercato va ormai irresponsabilmente verso questo modello esistenziale, vera negazione del messaggio cristiano. In questi giorni stiamo vivendo l’impatto della notizia relativa al consumo delle carni che, in un minuto, ha sconvolto la vita del pianeta. [MORE]

Non è questo il luogo per una analisi approfondita, ma sicuramente non sfugge nell’immediato il legame che l’uomo ha con un sistema economicoalimentare, ormai impazzito. Un giorno si spinge a consumare un prodotto fino all’inverosimile, un altro si afferma l’esatto contrario.

Poco conta la veridicità di quanto scritto in questi giorni, paradossalmente il pericolo va oltre, perché un’informazione così violenta fa capire che ogni cosa, promossa ad oggi dal sistema economico come una conquista per il nostro tempo, da domani potrebbe esserne la rovina. Anzi no! La Comunità Europea ha già dato via libera ad insetti, vermi e scorpioni per sopperire forse alle carni stesse.

Forse ci sono troppe menzogne per vendere, promuovere; troppe menzogne per piazzare un prodotto sull’altro; troppe menzogne nell’approvare le regole che dovrebbero salvaguardare i cittadini. Nessuna cosa è più stolta di una legge, una prescrizione, un regolamento, una norma vissuta senza sapienza. Ancora cosa più stolta oggi è che norme, regolamenti, istruzioni, leggi sono scritti senza alcuna saggezza. D’altronde non potrebbe essere se non così! Se l’uomo è riuscito ad umiliare e processare a morte il Figlio dell’Uomo, cosa possiamo aspettarci di chi oggi si vergogna anche di un segno di croce. Ricorda un saggio nel Signore che se uno possiede un pozzo in un deserto e decide di riempirlo di sabbia, dove attingerà l’acqua nel momento della sete? Ha distrutto l’unica sorgente di acqua. Si è condannato a morire di arsura.

Necessita una sapienza cristiana più diffusa, altrimenti rischiamo di saltare tutti per aria. Non si tratta di inventare nulla, né di affidarsi a formule miracolistiche; nessuna alchimia quindi, ma solo capacità di leggere il vangelo e l’interno della nostra coscienza, secondo pienezza di sapienza. È la strada sicura che consente al legislatore; al produttore; al professore; all’uomo di strada; alla madre; al padre; ai figli; all’uomo religioso, di far salire, per la propria parte, il mondo sulle giuste rotaie. Lo sfacelo che si vive in campo alimentare, in economia, in politica, in ambito sociale, pubblico o privato, è figlio della stoltezza e della insipienza che giorno dopo giorno muovono le fila delle nostre comunità. Il rischio più grande sta nel fatto che ognuno di noi, pur soggettivamente lontano da questa triste realtà, né rimane schiacciato e manipolato.

Questo mondo si indigna magari con il legislatore che tutela i diritti naturali dell’uomo e la sua na-tura di genere, mentre lascia che migliaia e migliaia di persone vivano all’ombra di nuovi recinti e muri che calpestano la dignità umana, nonostante il comune sentimento di avversione verso ogni tentativo che affossi la dignità delle singole persone. I farisei si scandalizzavano perché di sabato Gesù si era permesso di liberare dal giogo della malattia una donna curva da diciotto anni. La loro misericordia era di fatto inferiore al peso della vergogna vissuta solo per quel momento, dinnanzi allo stupore e alla meraviglia di un popolo che lodava dei gesti di verità mai visti prima. Si ritorni alla sapienza della Parola, prima che domani qualcuno, per ragioni di mercato, sentenzi che ogni cosa conquistata, anche con sacrifici, vada abolita, perché nociva, inutile, compromettente! Sullo sfondo, in piena psicosi alimentare, non a caso spuntano ormai i lombrichi da portare a tavola!