Referendum, Berlusconi ribadisce: "Da me un no convinto"
Politica Calabria

Referendum, Berlusconi ribadisce: "Da me un no convinto"

domenica 16 ottobre, 2016

ROMA, 16 OTTOBRE- L’ex premier Silvio Berlusconi torna a schierarsi per il No alla proposta referendaria di Renzi-Boschi.[MORE]


“Quella del No è una battaglia che ci vede impegnati con convinzione e con determinazione. Nelle prossime settimane in tutt’Italia daremo vita ad una serie di manifestazioni per spiegare sempre più a fondo le ragioni del nostro impegno, che è per una riforma vera, profonda, radicale delle nostre istituzioni.” ha annunciato l’ex premier in un messaggio inviato alla “Festa Azzurra” a Corato (Bari) sabato 15 ottobre.


Nella mattina dello stesso sabato, il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, aveva auspicato per una netta e collettiva presa di posizione contraria al Referendum:” Mi aspetto che tutto il centrodestra segua completamente questa linea: Berlusconi ha detto che è pronto a scendere in campo quindi mi aspetto che lo faccia e lo faccia rapidamente” E difatti l’ex premier si è fatto attendere solo poche ore.


Nello stesso messaggio Berlusconi fa luce sulle motivazione che ha spinto il suo partito ad essere per il No: "Una riforma, quella che abbiamo in mente, molto diversa da quella imposta dal Governo al Parlamento, che non cambia nulla in termini di efficienza e di risparmi, ma è pericolosa perché riduce gli spazi di democrazia a tutto vantaggio di un solo partito e di una sola persona. È per questo che, dopo aver tentato di collaborare al processo riformatore, ci siamo chiamati fuori quando abbiamo capito che non c’era buona fede da parte dei nostri interlocutori, non c’era una vera volontà di cambiamento, ma solo quella di assicurarsi il potere senza il consenso degli italiani".


Poi introduce meglio l’idea di riforma del partito:”La nostra idea di riforma comprende l'elezione diretta del presidente della Repubblica, cosicché siano i cittadini a scegliere davvero; il dimezzamento -e non una semplice riduzione- del numero dei parlamentari; il vincolo di mandato, per cui sia vietato agli eletti di cambiare schieramento (chi cambia idea deve dimettersi); poteri più forti al premier, per esempio quello di cambiare un ministro che non funziona; una vera riforma delle regioni nello spirito di un autentico federalismo; un limite in Costituzione alla pressione fiscale in rapporto al Pil''.


"Su questi contenuti, che abbiamo confrontato e condiviso con i nostri alleati potremo costruire istituzioni più moderne, più efficienti e soprattutto più vicine ai cittadini" ha garantito il Cavaliere.


Le ultime parole sono rivolte al premier Renzi, in cui lo avverte: "Solo con una vittoria del No, che elimini questa finta riforma, ci sarà spazio per lavorare ad una riforma vera. E naturalmente il presidente del Consiglio, per sua stessa ammissione, dovrà trarre le conseguenze del fallimento di un progetto al quale ha legato la sua intera azione politica. Noi non diciamo No alla riforma per ostilità preconcetta a Renzi e al Pd, se la riforma fosse utile agli italiani la appoggeremmo anche se siamo profondamente contrari a questo governo e alle sue politiche. Però è innegabile che il voto del 4 dicembre sarà anche un voto sul governo e sul Presidente del Consiglio. Dunque ci sono tutte le condizioni per una svolta, sul piano istituzionale e politico".

(foto da Agorà24)

Eleonora Ranelli
 


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