Roma, sarà Marino-bis?
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Roma, sarà Marino-bis?

lunedì 26 ottobre, 2015

ROMA, 26 OTTOBRE 2015 - Cresce la tensione Marino-Pd sul fronte dimissioni circa la poltrona di primo cittadino nella Capitale. Nella giornata di ieri, infatti, i sostenitori di Marino hanno sollecitato il sindaco-chirurgo a rivedere le proprie posizioni dopo la vicenda scontrini (e non solo). Il sindaco dimissionario, le cui dimissioni diverranno definitive il 2 novembre, se non revocate, ora crede al ribaltone poltico. [MORE]

Appoggiato dal popolo, sollecitato dalle diatribe con il partito, e con un consiglio che nutre dubbi circa le posizioni di Orfini e Renzi, Marino pare ormai averci ripensato. Dimissioni date, ma revocabili e quasi revocate. «Non vi deluderò» è stata la promessa del sindaco ai manifestanti, alcuni addirittura in sciopero della fame. Quali sono le mosse? Innanzitutto, innescare un confronto serio con il segretario-premier Matteo Renzi. Scenario abbastanza difficile, considerata la presa di distanza del commissario Orfini e i non rari silenzi dell’ex sindaco fiorentino. Che subisce politicamente la manifestazione di ieri.

A guardar bene, i sostenitori si sono presentati con più striscioni contro Renzi che pro Marino. Difficile che al ritorno dal viaggio in Sud America Renzi acconsenta al suddetto incontro. La vicenda rischia di sfaldare il rapporto tra direzione centrale e consiglio romano. Un consiglio non ancora convinto di sfiduciare Marino, e forse disposto ad un Marino-bis. Nuove sfide (difficili) e nuovo programma (ambizioso) potrebbero tentare i consiglieri di Pd, Sel e Lista Civica Marino. E Marino ha giocato e sta giocando proprio su questo spinoso aspetto:«Tocca agli eletti del popolo, ai consiglieri della mia maggioranza, dirmi se questa esperienza deve proseguire o deve essere interrotta».

Posizione chiara: Marino vuole restare sindaco, come del resto già intuibile dalle “mezze-dimissioni” prima di una “verifica seria”. Il gruppo Pd è spaccato, nonostante la pressione orfiniana circa la necessità di staccare la spina e considerare tale esperienza politica chiusa. Per evitare un suicidio Pd ed una probabile sconfitta a future elezioni. Ma l’harakiri Pd rischia sul serio di poter portare alla rivincita di un sindaco ormai compromesso dagli errori ma resuscitato dal suo stesso antitetico partito, desideroso di allontanarlo con una certa fretta ed entrato nella spirale di una possibile perdita di consenso elettorale (anche) a carattere nazionale.

foto: romapost.it

Cosimo Cataleta


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